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Guerra ucraina, negare l’agonia sul campo è solidarietà vera?

Guerra ucraina, negare l’agonia sul campo è solidarietà vera?

18/11/2025

da Remocontro

Ennio Remondino

Ucraini al massacro nell’imbuto di Pokrovsk mentre i russi sfondano a Zaporizhia e Dnipropetrovsk, dicono le più credibili agenzie internazionali. Dirlo documentando è essere ‘filo Putin’? Un problema di coscienza che tocca tutti, anche una critica interna a Remocontro. Ma avallare una futura impossibile vittoria con altre decine di migliaia di morti non è forse ancora più irresponsabile? Nel dubbio, continuiamo a riferire la più probabile verità attuale.

 

‘Pokrovskaya Voronka’

‘L’imbuto di Pokrovsk’ in ucraino. Le valutazioni degli ambienti militari ucraini e degli analisti occidentali che ritenevano gli sforzi russi concentrati quasi esclusivamente sulla presa di Mirnograd e del settore di Pokrovsk vengono smentiti dai fatti. Ed anche se nessuno lo ammette ufficialmente, Pokrovsk è ormai quasi totalmente in mano ai russi e Mirnograd è perduta. Secondo il centro studi americano ‘Institute for the Study of the War’ (ISW), da sempre su posizioni filo-ucraine, le avanzate russe a Pokrovsk e nei dintorni suggeriscono che gli ucraini possono decidere solo se arrendersi o continuare ad opporre una resistenza destinata a divenire sempre più flebile all’interno del cosiddetto ‘imbuto di Pokrovsk’» (Pokrovskaya Voronka traduce Analisi Difesa). L’esperto militare Andrey Marochko, sostiene che i russi hanno concluso l’accerchiamento a Dimitrov (nome russo di Mirnograd), e che i militari ucraini non possono lasciare la città. «Gli ucraini sono circondati». Vero, falso, vero a metà?

Quante migliaia di morti per negare una sconfitta?

Analisi critica: l’accerchiamento operativo delle forze ucraine è in atto almeno da inizio novembre, come mostrano le stesse mappe dell’ISW. La responsabilità per l’inutile sacrificio di così tanti militari ucraini in una battaglia senza speranza va attribuita ai vertici politici e militari di Kiev. lo stretto corridoio rimasto in teoria aperto alla ritirata delle forze di Kiev -spiegano gli specialisti-, può forse essere utilizzato solo da truppe appiedate. Di fatto Kiev ha evitato di ritirare per evitare perdite inutili tra i suoi soldati. Mentre per i russi, «l’obiettivo prioritario è la demolizione delle capacità militari ucraine», sottolinea Gianandrea Gaiani. «E la disfatta subita a Pokrovsk e Mirnograd, finora negata da Kiev e dai suoi alleati ma recepita in modo drammatico dall’esercito ucraino, offre l’opportunità ai russi di approfittare dell’indebolimento e dello scoramento delle truppe nemiche per accelerare il passo e forzare l’avanzata sugli altri fronti».

Resistenza mediatica a qualsiasi costo

I vertici ucraini ed europei prigionieri della loro narrazione propagandistica, basata su un mix di bugie e illusioni che quando si rivelano tali vengono ignorate, privandosi quindi della possibilità di cogliere quella realtà con cui le truppe di Kiev devono fare invece i conti tutti i giorni in modo sempre più drammatico sui campi di battaglia. Esagerato? Falso? Zelensky in Francia da Macron che promette. «100 aerei Rafale oltre a  ‘droni, intercettori di droni, bombe guidate e impegni di produzione di ‘nuovi sistemi di difesa aerea’ SAMP/T di nuova generazione contro i missili balistici». Da qui a quale guerra futura? O Zelensky vuole continuare ancora a lungo il conflitto contro la Russia? Balle vergognose, rispetto al fango delle trincee dove l’esercito ucraino si sta estinguendo. I Rafale previsti da Macron verranno forse prodotti nei prossimi 10 anni, ammesso che l’Ucraina in bancarotta al punto da non riuscire a pagare stipendi ai militari né pensioni di guerra alle vedove, possa pagare oltre 10 miliardi di euro per gli aerei francesi più molti altri per le armi da imbarcarvi.

Stampa tedesca non allineata

«L’Ucraina sta andando incontro a una sconfitta strategica», ha scritto Julian Röpcke sul tedesco Bild. «La situazione non può più essere coperta da campagne di propaganda dello Stato Maggiore di Kiev o dai tentativi del governo di minimizzare o ignorare la realtà». Secondo lui, i giornalisti e gli attivisti ucraini comprendono quanto le cose siano diventate serie, ma né l’esercito ucraino né i suoi sostenitori occidentali stanno imparando le lezioni necessarie dai loro fallimenti precedenti. Röpcke denuncia la sporadicità degli aiuti militari europei e occidentali. In ogni caso anche inviando altri aiuti militari, decide la irrecuperabile carenza di organici delle forze ucraine, «unita al crollo dell’addestramento e del morale e alla carenza di ogni tipo di equipaggiamento rendono la sconfitta di Kiev una potenziale disfatta». Dei dichiarati 17.000 uomini arruolati ogni mese ben pochi arrivano al fronte a rimpinguare gli scarni organici di battaglioni e brigate: arruolate spesso a forza, le reclute per la gran parte disertano alla prima occasione.

Basta menzogne politiche

«Mentre le forze ucraine collassano al fronte prive di addestramento, si parla di 100 Rafale da aggiungere a 150 Gripen svedesi, agli F-16 donati da belgi, olandesi, norvegesi e danesi e ai Mirage 2000 ex francesi. Dissociati dalla realtà, si immagina un’Ucraina che disponga di centinaia di piloti addestrati a combattere su 4 tipi di velivoli da combattimento occidentali diversi (più altri 3 ex sovietici Mig e Sukhoi oggi in servizio) e con capacità logistiche costosissime che nessuno in Europa potrà sostenere»

  • Poi i conti in tasca dalla schierata Presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «L’Ucraina avrà bisogno di oltre 70 miliardi di euro il prossimo anno per finanziare la guerra contro Mosca». Un altro anno di guerra che i 27 Stati membri dell’UE dovranno coprire in gran parte? Ma il ministero della Difesa di Kiev chiede 120 miliardi di dollari per il solo 2026. Secondo il Fondo Monetario Internazionale il fabbisogno dell’Ucraina sarà  di circa 135,7 miliardi di euro in questo periodo, inclusi 51,6 miliardi di euro per il supporto militare nel solo 2026. E l’Ucraina esaurirà i fondi entro la fine del primo trimestre del prossimo anno, ha avvertito la stessa Commissione Europea. Suicidio politico prima che militare ed economico.

Sintesi estrema

  • «Il problema vero per l’Ucraina e i suoi alleati non è quanti chilometri quadrati le forze di Mosca potranno conquistare ma quante forze combattenti ucraine e con quali capacità saranno ancora in grado di reggere il fronte a fine mese o a fine anno».

 

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