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I carri armati israeliani avanzano verso Damasco

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Secondo quanto ha rivelato questa mattina un corrispondente di Al Mayadeen, le forze di occupazione israeliana dal Golan, dalla città di Quneitra, con i loro carri armati hanno proseguito la loro avanzata e si trovano nei pressi delle zone rurali di Damasco.

È stato confermato da fonti locali che i carri armati israeliani sono ormai posizionati a 3 chilometri dalla città di Qatna, nelle campagne della capitale, a quasi 20 chilometri da Damasco. 

 

Fra le città e paesi occupati dall’esercito di Tel Aviv figurano Aarna, Baqa'sm, Al Reemeh, Hinah, Qal'a, Jandal, Al Husseiniyah, Jita e Al Khashab, nella campagna meridionale di Damasco.

Soltanto ieri, approfittando della situazione di caos che si è creata con la caduta di Bashar al Assad, l’occupazione israeliana si era appropriata dell’intero Golan, compresa la porzione siriana della vetta del Monte Hermon. L’avanzata si è estesa un'avanzata verso est, prendendo possesso della zona cuscinetto nella stessa area

“Le alture del Golan saranno per sempre una parte inseparabile di Israele"

Proprio ieri, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che il suo Paese non abbandonerà la regione siriana annessa delle alture del Golan. "Le alture del Golan saranno per sempre una parte inseparabile di Israele" ha sentenziato.

Sull’occupazione da parte di Israele e alla successiva annessione delle alture del Golan nel 1967 alla Siria durante la Guerra dei Sei Giorni, Netanyahu ritiene che "oggi tutti comprendono la grande importanza della nostra presenza lì, nel Golan, e non ai piedi delle colline del Golan."

Netanyahu nel sottolineare che la presenza del Paese ebraico garantisce la sicurezza e la sovranità di Tel Aviv, ha colto l’occasione per ringraziare Donald Trump in quanto riconobbe l’annessione del Golan da parte di Israele nel 2019, durante il suo primo mandato.

Israele ha attaccato più di 250 obiettivi militari in Siria in 48 ore

Non solo il Golan, Israele sta letteralmente infierendo sulla Siria. Tra domenica e la scorsa notte, ha colpito più di 250 obiettivi militari in Siria, comprese importanti basi militari e strutture avanzate di stoccaggio di armi, ha riferito il Times of Israel , citando fonti israeliane di sicurezza .

Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato un'offensiva contro almeno tre importanti basi aeree, dove si trovavano dozzine di elicotteri e aerei. In pratica, la Siria non ha più un’aeronautica militare e una difesa aerea.

10/12/2024 ore 9:02

da L'Antidipòomatico

Redazione

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