Letture di guerra: se certi fatti bellici sono quasi del tutto assenti da giornali e tv allineati alle letture governative, vuol dire che sono cose importanti. I russi sono penetrati in profondità nelle difese ucraine della roccaforte di Pokrovsk, documenta Analisi Difesa.
Ukrainska Pravda e tante altre fonti
Il canale Telegram ucraino Deep State aveva segnalato la penetrazione di truppe russe a Pokrovsk già il 22 luglio segnalando la carenza di fanteria ucraina a difesa del perimetro della città. Secondo Ukrainska Pravda, la prima incursione della fanteria russa a Pokrovsk era del 17 luglio. Probabilmente una ricognizione in forze. «Le cose stanno andando terribilmente male per le forze di Kiev che combattono per mantenere il controllo del centro logistico di Pokrovsk», ha riferito un sergente maggiore ucraino su X citato da Newsweek. L’analista militare Emil Kastehelmi del Black Bird Group ha dichiarato a Newsweek che «le conquiste russe sul fianco orientale della città ne hanno messo a repentaglio la difesa», escludendo la minaccia di accerchiamento.
Brigate di numero con pochi soldati
In realtà la situazione sul fronte di Pokrovsk è più complessa e non a favore degli ucraini. Valutare la consistenza delle forze ucraine dal numero di brigate dislocate in quel settore è fuorviante poiché la gran parte della dozzina di brigate dichiarate ha effettivi ridotti spesso al 50 o addirittura al 30 per cento degli organici. Già il 22 luglio l’Institute for the Study of the War (think tank statunitense di ispirazione neocon molto vicino alla causa ucraina) aveva segnalato che la Russia aveva ricevuto a rinforzo altre due brigate nel settore di Pokrovsk, in aggiunta alle 7 già in prima linea in quell’area. Un importante indicatore della volontà di Mosca di accelerare e intensificare gli attacchi.
Contrattacco fallito e Pokrovsk a rischio
Il 25 luglio è apparso chiaro che i russi non erano stati respinti dalle posizioni che avevano conquistato, ma che le avevano addirittura ampliate. A 4 giorni dall’ingresso delle truppe russe in città, le prossime ore saranno decisive per comprendere se gli ucraini sono in condizioni di contrattaccare per respingere i russi fuori dal perimetro urbano. Molto dipenderà –sempre valutazioni militari di Analisi Difesa-, «dalle reali condizioni delle brigate ucraine e dalla consistenza e capacità di combattere di queste truppe, attaccate e circondate da tre lati alle quali è ormai impossibile per Kiev inviare rinforzi in sicurezza».
Morsa a tenaglia e 23mila civili
Le due tenaglie della morsa russa che minaccia di chiudere a nord l’accerchiamento di Pokrovsk distano in realtà meno di 15 chilometri in linea d’aria; questo significa che tutti i movimenti lungo le due strade e le due linee ferroviarie non ancora cadute in mano alle truppe di Mosca sono in ogni caso sotto il loro costante tiro mentre i droni rilevano ogni movimento da e per le linee ucraine a Pokrovsk minacciando le residue roccaforti ucraine a Donetsk. Da dove Kiev sta cercando di evacuare almeno 23.000 civili, «che rimangono nelle zone di combattimento attive nell’oblast di Donetsk» come dichiarato da Dmytro Petlin, capo del Dipartimento di protezione civile.
- «Evacuare finché è ancora possibile! Prenditi cura dei tuoi cari e non esporli al pericolo!» l’esortazione di Kiev, anche se, come in molte altre località del Donbass, molti civili restano nelle proprie case perché attendono l’arrivo dei russi.
Contesto militare: esercito senza fanteria
«Benché a Kiev (e nella compiacente Europa) molti si affannino a definire Pokrovsk priva di valore strategico, appare invece evidente a tutti e soprattutto ai comandi ucraini, che la sua caduta comprometterebbe la tenuta dell’intero fronte di Donetsk». L’esercito ucraino senza fanteria. Secondo fonti citate dal canale Telegram ucraino Rezident, il reclutamento, quasi sempre forzato, copre solo 27% del fabbisogno. E Kiev ha avvertito che non ci sarà smobilitazione per chi combatte da due, tre o più anni. Le elevate perdite, le diserzioni che avrebbero superato quota 250 mila e la renitenza alla chiamata alle armi (almeno 800 mila ucraini sfuggono all’uniforme nascondendosi) impedisce di congedare i veterani logorati da anni di guerra ma anche i combattenti più esperti.
Le versioni militari utili
- Il comandante delle forze ucraine, il generale Syrsky, aveva descritto Pokrovsk come «il punto più caldo lungo l’intera linea del fronte di 1.200 chilometri». Secondo fonti militari citate nei giorni scorsi dal canale Telegram ucraino Rezident, sempre il generale Syrsky aveva definito ‘imperativo’ un cessate il fuoco, «in caso contrario non sarà possibile tenere Pokrovsk». Versione ottimistica invece per il comandante supremo alleato in Europa, il generale statunitense Alexus Hrinkevich, a cui è stato raccontato che «l’Esercito ucraino conserva il potenziale convenzionale per sconfiggere i gruppi offensivi nemici».
30/07/2025
da Remocontro