Davvero sconcertante che un grido costituzionale e patriottico come “Viva l’Italia antifascista” diventi motivo di identificazione da parte della polizia
L’antifascismo non è ancora reato nel nostro paese. E’ il fondamento della nostra Costituzione nata dalla Resistenza.
Identificare il cittadino che ha gridato significa stigmatizzare e intimidire la manifestazione di un attaccamento ai valori fondanti della Repubblica.
In un paese democratico si aprirebbe un procedimento disciplinare nei confronti di chi ha identificato un onesto cittadino.
Invece il segnale è che bisogna tenere la bocca chiusa per non disturbare i nipotini di Mussolini e Almirante e i fascioleghisti al governo.
A questo clima non bisogna rassegnarsi.
Ringrazio a nome di Rifondazione Comunista il cittadino Marco Vizzardelli che meriterebbe un encomio del Presidente della Repubblica.
Il problema non è che un cittadino ricordi che l’Italia è antifascista ma che abbiamo i fascisti al governo che si preparano a stravolgere definitivamente la Costituzione.
Identificateci tutti.
Viva l’Italia antifascista!
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento nazionale di Unione Popolare