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Il Giappone da domani a guida femminile

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Politica estera 

21/10/2025

da Remocontro

Remocontro

Per la prima volta nella storia del Paese: la conservatrice Sanae Takaichi sarà votata premier domani. Il Partito Liberal Democratico (PLD), di posizioni conservatrici e che governa quasi ininterrottamente da settant’anni, alleato con il Partito dell’Innovazione (JIP), di centrodestra dovrebbe ottenere i voti per farla diventare prima ministra: sarebbe la prima donna a ricevere l’incarico nella storia del Giappone. Takaichi dovrà ottenere il sostegno di alcuni parlamentari di partiti minori, in assenza di alternative credibili.

L’instabilità sconvolge anche il Giappone

Dopo decenni di eccezionale stabilità, da mesi la politica giapponese sta attraversando un periodo di incertezza. Il PLD governa quasi ininterrottamente dal 1955, ma è uscito molto indebolito dalle ultime due elezioni ed è stato messo in difficoltà da problemi economici, da alcuni grossi scandali e dall’ascesa dei partiti dell’estrema destra populista. Insuccessi elettorali pesanti e ripetuti e il primo ministro uscente Shigeru Ishiba si dimette aveva annunciato l’intenzione di dimettersi, prendendosi le responsabilità dei pessimi risultati elettorali. Al momento Ishiba è in carica fino all’elezione della persona che lo sostituirà.

Gestione femminile ‘tosta’

Takaichi era stata eletta leader del PLD a inizio ottobre. Ha 64 anni e negli ultimi venti ha ricoperto vari incarichi di governo. Ha posizioni molto conservatrici e aggressive, soprattutto in politica estera: fra le altre cose è contraria ai matrimoni omosessuali e alla possibilità che le coppie sposate mantengano due cognomi diversi; vuole emendare la Costituzione per dare un ruolo più ampio ai militari e allearsi con Taiwan, isola di fatto indipendente ma rivendicata dalla Cina. Propositi pericolosi. Nel partito appartiene infatti  alla corrente dell’ex primo ministro Shinzo Abe, cioè quella più radicale e conservatrice. Saltano vecchie alleanza e anche il Giappone scivola a destra.

Giappone che si ispira a Trump e all’estrema destra occidentale

Alle elezioni per il rinnovo del Senato, il partito xenofobo e di estrema destra ‘Sanseito’ si è imposto come una delle principali forze di opposizione al governo del primo ministro di centrodestra Shigeru Ishiba. Sanseito, che è noto per il suo slogan «Prima i giapponesi», ha fatto eleggere 14 senatori (nella legislatura precedente ne aveva uno soltanto), che si aggiungono ai tre deputati ottenuti l’anno scorso alle elezioni per il rinnovo della Camera. È la prima volta che in Giappone ottiene tanto successo un partito che si ispira esplicitamente ai movimenti di estrema destra di Stati Uniti ed Europa. Il suo leader e fondatore, Sohei Kamiya, ha detto di aver preso spunto dallo stile e dalle idee del presidente statunitense Donald Trump.

Complottisti del mondo a ruota libera

Sanseito è un partito fondato nel 2020 su YouTube da un gruppo che sosteneva teorie complottiste sulla pandemia da coronavirus e contro i vaccini anti Covid. Come ha raccontato su Nikkei Asia Romeo Marcantuoni, ricercatore dell’università Waseda, i sostenitori di Sanseito sono convinti che il mondo sia governato da élite e istituzioni «globaliste» che vorrebbero indebolire le identità nazionali per un governo mondiale autoritario. Le teorie del complotto anche per il sistema di finanziamento del partito: con 15 euro accedi a informazioni ‘segrete’ che, secondo Sanseito, vengono censurate sulle piattaforme tradizionali. Tra le altre cose, qualche tempo fa Kamiya disse che l’imperatore del Giappone avrebbe dovuto ricominciare ad avere delle concubine, come avveniva secoli fa.

Anti immigrazione l’alibi trasversale

La ragione principale del successo del partito è però la sua retorica contro l’immigrazione. Il Giappone è storicamente un paese molto chiuso e restio ad accettare migranti: nel 2024 le persone straniere residenti nel paese erano 3,77 milioni, circa il 3 per cento della popolazione. Fino a pochi anni fa attirare lavoratori stranieri era uno degli obiettivi dei governi giapponesi. Il Paese è in pieno declino demografico e ha un grosso bisogno di forza lavoro. Ma in un contesto di crisi economica, in cui i prezzi dei generi di prima necessità salgono e i redditi rimangono invariati, molti giapponesi hanno cominciato a vedere negli immigrati dei potenziali concorrenti. E i lavoratori stranieri non come un modo per migliorare l’economia, ma per distogliere soldi pubblici dalla popolazione nativa. A questa percezione può aver contribuito l’enorme afflusso di turisti stranieri arrivati in Giappone negli ultimi anni. Il 2024 è stato l’anno con più turisti in assoluto: 36,9 milioni, snaturando il modo di vita tradizionale di molti luoghi.

Dopo Tokyo una ‘vice capitale’

  • Sanae Takaichi: non la aspettano tempi facili, anche per le sue posizioni particolarmente ’trumpiane’ e anti cinesi in politica estera. Destra estrema con nuova linea del partito, che aveva portato alla rottura con la storico alleato centrista. Lo scioglimento dell’accordo ha reso necessario per il PLD trovare nuovi alleati, e per questo si è rivolto a Ishin. L’accordo tra i due partiti, che verrà finalizzato ufficialmente oggi, prevede che nel prossimo governo il PLD acconsenta ad alcune richieste di Ishin, tra cui l’annullamento dell’IVA sul cibo, attualmente al 10 per cento, la riduzione del numero di parlamentari (ora sono 713) e la designazione di Osaka come ‘vice capitale’.
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