Retromarcia del governo sul protocollo tra Italia e Albania per l'accoglienza dei migranti: ci sarà un disegno di legge di ratifica.
Una retromarcia, dopo le polemiche. L’accordo sull’accoglienza dei migranti in un centro in Albania, siglato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier di Tirana Edi Rama, passerà per un voto in Parlamento con un disegno di legge. Come richiedono anche le opposizioni nella risoluzione presentata per garantire un voto parlamentare sul tema.
Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, riferendo alla Camera dopo il pressing delle opposizioni degli scorsi giorni sull’intesa tra Italia e Albania che, finora, non è arrivata in Parlamento. Per Tajani il protocollo “è un tassello significativo nella strategia complessiva del governo” in un contesto in cui il rischio è che aumentino “i flussi migratori”.
ACCORDO ITALIA-ALBANIA SUI MIGRANTI, LE COMUNICAZIONI DI TAJANI ALLA CAMERA
Per Tajani l’Italia punta a un “approccio diverso nella gestione dei flussi migratori”, prevenendo “le partenze irregolari” e rafforzando “le frontiere esterne”. In questa cornice si “inserisce il Protocollo di collaborazione con l’Albania”.
Su cui il governo “intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica”, contenente “anche le norme e gli stanziamenti necessari all’attuazione del protocollo”. Secondo l’intesa, nei due centri in Albania non potranno trovarsi complessivamente più di 3mila migranti nello stesso momento. I migranti, aggiunge il vicepresidente del Consiglio, potranno arrivare nel porto albanese solamente con navi delle autorità italiane “intervenute in operazioni di soccorso”. “Non si potranno – aggiunge – trainare i barconi degli scafisti” né indirizzare verso l’Albania imbarcazioni delle Ong.
I due centri funzioneranno “secondo la normativa italiana, europea e internazionale in materia”, assicura Tajani. Per il quale questo protocollo “non è paragonabile all’accordo tra Regno Unito e Ruanda: non c’è esternalizzazione a un paese terzo della gestione delle domande di asilo e non si deroga ai diritti internazionalmente garantiti”. Inoltre, aggiunge Tajani, “presto l’Albania entrerà a far parte dell’Ue ed è parte del Consiglio d’Europa”.
21/11/2023
da La Notizia
di Dario Conti