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Il ministro della Difesa israeliano Katz ha approvato l’invasione di Gaza City. Richiamati 60mila riservisti

Il ministro della Difesa israeliano Katz ha approvato l’invasione di Gaza City. Richiamati 60mila riservisti

Politica Estera 

20/08/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

I familiari degli ostaggi contro il governo: a rischio i prigionieri nella Striscia. Hamas: “Quasi 19mila bambini uccisi dopo il 7 ottobre"

Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha approvato il piano di attacco dell’Esercito israeliano a Gaza City, con la chiamata alle armi di circa 60.000 riservisti, come anticipato dal Times of Israel. Secondo il Times of Israel, i 60.000 riservisti verranno richiamati a scaglioni: per la maggior parte, circa 40-50.000, la data sarà quella del 2 settembre; la seconda fase sarà tra novembre e dicembre, infine tra febbraio e marzo 2026. I 60mila si aggiungono alle decine di migliaia di riservisti già in servizio. Non tutti parteciperanno all’operazione per la conquista di Gaza City, alcuni sostituiranno le truppe permanenti dell’esercito su altri fronti. Per rinvigorire le forze armate, nei giorni scorsi è stata ventilata l’ipotesi dell’arruolamento di ebrei della diaspora, residenti in Francia e Germania,

Prima l’evacuazione dei residenti, poi l’occupazione del centro abitato – Il piano di invasione di Gaza City è stato presentato ieri al ministro Katz dal capo di stato maggiore dell’esercito, il tenente generale Eyal Zamir, L’offensiva è stata battezzata “Carri di Gedeone B”, lo stesso nome dell’operazione con cui le Idf hanno preso il controllo del 75% del territorio della Striscia. Il ministro della Difesa ha anche approvato i “preparativi umanitari” per il milione di civili palestinesi che, secondo le stime, saranno sfollati da Gaza City verso il sud della Striscia. Prima dell’invasione, i residenti dovranno essere evacuati: il tempo stimato è meno di due mesi. Poi inizieranno le manovre militari per stabilire il controllo dell’esercito sul centro abitato.

Secondo l’esercito 5 divisioni delle Idf (composte da decine di migliaia di soldati) sono pronte all’offensiva contro Hamas nella City. Le forze includono 12 squadre a livello di brigata, ciascuna delle quali comprende fanteria, mezzi corazzati e artiglieria, oltre al supporto operativo. Le brigate settentrionale e meridionale della Divisione di Gaza, normalmente incaricate del controllo del confine, sono pronte a partecipare all’offensiva.

I famigliari degli ostaggi chiedono garanzie per i prigionieri nella Striscia: incontro con Katz – Il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore, secondo quanto riferisce il quotidiano progressista Haaretz. Chiedono garanzie che l’offensiva a Gaza City non abbia conseguenze per gli ostaggi nell’enclave palestinese. “Approvare i piani per l’occupazione di Gaza, mentre c’è un accordo sul tavolo in attesa dell’approvazione di Netanyahu è una pugnalata al cuore – dichiarano i familiari dei prigionieri – il piano che avrebbe dovuto essere approvato era quello per il ritorno di tutti gli ostaggi”.

I negoziati e la proposta di tregua – A Il Cairo, intanto, domani dovrebbe arrivare la risposta israeliana sulla proposta di tregua firmata dai mediatori arabi, ovvero il Qatar e l’Egitto. Ma Tel Aviv appare intenzionata a proseguire con il piano di occupazione. La proposta araba suggeriva la liberazione di metà dei 50 ostaggi nella mani di Hamas (circa venti ancora vivi): Israele invece li vuole tutti liberi, subito. Netanyahu subisce i condizionamenti dell’ala estremista del suo governo, capeggiata dal ministro della sicurezza Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich. Rappresentano i coloni, la fascia di popolazione favorevole all’occupazione della Striscia come preludio a nuovi insediamenti israeliani.

“Almeno 18.885 bambini” bambini uccisi a Gaza dopo l’eccidio di Hamas del 7 ottobre 2023. Lo ha riferito Al Jazeera citando Hamas, al governo nella Striscia dal 2007. Secondo l’organizzazione islamista sono “oltre 62.000 i palestinesi uccisi” dai raid israeliani.

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