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26/10/2025
da Remocontro
Il mondo sta cambiando davanti ai nostri occhi.
In peggio, visto che il potere è nelle mani di pazzi criminali convinti che la loro narrazione tossica sia definitiva.
In meglio, visto che ovunque il popolo sta rialzando la testa contro l’abbrutimento della società e del racconto mediatico del potere, contro il fascismo dal ghigno feroce, storicamente tappetino di poteri efferati.
Anche in Italia. Fino a pochi anni fa sembrava impossibile, l’incantesimo sembrava funzionare, la storia scorreva tragica e falsificata senza troppi scossoni. Poi qualcosa è cambiato. Probabilmente i criminali di guerra, i fanatici religiosi genocidi, i cinici potentissimi costruttori di armi e di sistemi di sorveglianza e controllo sociale, si sono spinti oltre. Hanno mostrato al mondo, senza finzioni, di che cosa è capace un potere criminale quando non ci sono argini etici.
Ed è stato bello vedere l’Italia bloccata dalla protesta delle persone, nonostante i maldestri tentativi di costruire uno Stato di polizia, di punire chi protesta contro la vergogna rappresentata dai complici del genocidio che ancora parlano a gettone, convinti di essere ancora sul piedistallo della storia a poter dire e non dire, negare l’evidenza e riderci su.

- Qualcosa è profondamente cambiato. E non mi aspetto certo di avere una lettura coerente e intelligente da parte delle Tv o dai media così affascinati dal potere, colonizzati convinti, interpreti leziosi di copioni in cui paci fasulle e riletture contraddittorie della storia sono l’unica libertà di stampa possibile. Loro continueranno a veicolare le solite cantilene penose: tanto non serve a niente… Già, converrebbe quindi arrendersi?
Non è vero che non serve a niente. Non è vero che le persone si sono arrese e si arrenderanno. Non è vero che la democrazia sta abdicando a favore dell’oligarchia stramiliardaria tecnologica. Non è vero che le coscienze di tutti si sono consegnate, mani e piedi legate, ai colonizzatori culturali. Senza speranza.
Ci siamo ancora, come esseri umani pensanti. Ci siamo, resistiamo e ci battiamo. E sono felice di vedere quanti come noi lottano ogni giorno sul loro lembo di terra, per i diritti di tutti e non in livrea a servizio dei potenti, dalla parte dei popoli oppressi anche quando non conviene.
- Lo diciamo da anni. Basta poco. Basta mettersi in gioco scegliendo che cosa comprare o non comprare, dove comprare o non comprare. Scegliendo di credere in un mondo migliore non a suon di clic o di firme su inutili petizioni, ma mettendo corpo, faccia, mani, azione e pensiero nei luoghi pubblici della vita. Facendo qualcosa per la comunità, senza per forza averne un vantaggio immediato, ma credendo nell’utopia concreta. In ciò che tutti insieme riusciremo a fare, per cambiare il mondo.

