Il sostegno di Giorgia Meloni a Netanyahu nello sterminio di 70.000 palestinesi rende complicato condannare moralmente i giovani italiani che usano la violenza nelle piazze quando manifestano contro Israele.
Se Meloni copre e sostiene, anche con l’invio di armi, uno dei più grandi stermini della “storia universale” – un termine con cui Max Weber indicava la storia dell’umanità – poi diventa complicato dire ai giovani italiani: “Non usate la violenza quando scendete in piazza”. Immagino che certi politici che sono dei gran corrotti diranno che con questo post io sto sostenendo la violenza. Immagino che altri gran corrotti mi minacceranno con le solite querele. Ma è falso. Io ho sempre condannato la violenza in tutte le sue forme.
Sto sollevando un problema pedagogico e non di ordine pubblico. Se Meloni copre i crimini di Netanyahu contro l’umanità; se attacca i giudici che indagano sui crimini d’Israele; se dà armi a Netanyahu a sterminio in corso; se a Natale manda Crosetto a stringere le mani sporche di sangue del suo omologo a Tel Aviv mentre ammazza i bambini; se Tajani dice che: "Israele non ha commesso crimini di guerra" davanti a 70.000 morti; quale autorità morale ha Meloni di dire agli studenti: “Io vi condanno moralmente perché lanciate i sassi?”.
Capito? L’Università, nelle società libere, svolge questa funzione: aiutare le persone a pensare criticamente e a lottare contro la violenza, quella dei manifestanti e quella dei governi, inclusa la violenza di Giorgia Meloni contro i bambini palestinesi che Meloni ha sempre affossato con tutte le sue decisioni formali all’Onu e non soltanto. Capito? La funzione di un professore universitario nella società libera è di avere il coraggio di dire come stanno le cose per aiutare il mondo a essere un po’ più umano.
20/01/2025
di Alessandro Orsini