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Ilva, tensione al corteo di Genova: la polizia spara lacrimogeni sugli operai

Ilva, tensione al corteo di Genova: la polizia spara lacrimogeni sugli operai

Lavoro

04/12/2024

da Il Fatto Quotidiano

Pietro Barabino e Andrea Tundo

I manifestanti, da giorni in sciopero, si sono avvicinati alla Prefettura, blindata dalle forze dell'ordine. Dopo un lancio di uova, la "pioggia" di lacrimogeni e il tentativo di sradicare le barriere mobili

Cinquemila operai in marcia chiedendo di tutelare il lavoro. Una prefettura blindata, isolata, protetta con venti blindati e con le grate per impedire ai lavoratori di avvicinarsi al Palazzo del Governo, dopo giorni di sciopero e proteste per lo stallo nella vertenza Ilva. E alla fine, la tensione. Iniziata con un simbolico lancio di uova e fumogeni dei metalmeccanici di Genova e seguita dalla risposta della polizia che ha sparato lacrimogeni verso i manifestanti, alcuni anche ad altezza d’uomo. Mentre a Taranto gli operai dell’acciaieria hanno terminato lo sciopero ad oltranza che andava avanti da 48 ore con blocchi stradali su due statali, il capoluogo ligure non molla di un centimetro.

Il silenzio di Meloni di fronte alle richieste degli operai

Lo sciopero di oggi, al quale hanno aderito tutti i metalmeccanici in solidarietà con gli operai di Ilva, era stato giudicato a rischio. La tensione è palpabile da giorni, perché i sindacati chiedono a Giorgia Meloni di prendere tra le mani il dossier legato al rischio di chiusura del siderurgico dopo il “piano corto” presentato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. Ma la presidente del Consiglio tace e la situazione è in stallo. Un silenzio al quale gli operai hanno risposto compatti.

La tensione davanti alla Prefettura

I 5.000 in marcia sono partiti da Cornigliano, presente anche il segretario generale della Fiom Michele De Palma e la sindaca Silvia Salis, e si sono diretti verso il centro. Arrivati davanti alla Prefettura è partito il lancio di uova e di qualche fumogeno. Al quale la polizia ha risposto con i lacrimogeni. Non si sono registrati contatti, anche perché erano state predisposte le grate dai reparti mobili.

In marcia verso la stazione: “Occupiamo i binari”

Simbolicamente, dopo il lancio dei lacrimogeni, gli operai hanno fatto avanzare i mezzi da lavoro che hanno sfilato in corteo e ne hanno agganciato uno alle barriere in metallo, sradicandola. Ma pur avendo un varco per superare lo sbarramento non hanno comunque proceduto oltre. Anzi, hanno deciso di cambiare obiettivo, dirigendosi verso la stazione di Brignole con l’obiettivo di occupare i binari dopo aver sollecitato la sindaca Salis, intervenuta per provare a calmare le acque, a sospendere il Consiglio comunale fino a quando non arriveranno risposte da Roma.

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