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Infermieri in rivolta. I sindacati: "Non c’è dialogo con l’azienda". E partono gli striscioni

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Le sigle sindacali Usb, Nursing Up e NurSind sul piede di guerra. Già da qualche settimana è stato annunciato lo stato di agitazione: "Manca personale, ancora più grave la situazione d’estate"

Sindacati (usb, NurSind e Nursing Up) sul piede di guerra e nel contesto dello stato di agitazione proclamato di recente annunciano azioni dimostrative in programma nei prossimi giorni. Verranno appesi striscioni nei presidi ospedalieri dell’Asl Toscana Sud-Est e la protesta potrebbe partire dal Misericordia. I sindacati hanno chiesto alla direzione dell’azienda sanitaria di rimediare all’assenza di personale sanitario, situazione che si va ad aggravare in estate. Al momento il dialogo non sembra procedere. Come se questi problemi non bastassero se ne aggiungono altri e a farli presenti è Stefano Corsini dell’Unione Sindacale di Base. In primo luogo la situazione di via Belgio, zona dove è stato trasferito il personale amministrativo operante al Pizzetti. "Si parla di circa 100 persone - commenta Corsini -. Sono stati trasferiti in una struttura in via Belgio perché al Pizzetti sono in programma interventi finanziati dal Pnrr. Gli amministrativi lamentano la mancanza di una stanza dove mangiare. I lavoratori sono costretti a consumare il pasto alla scrivania dove lavorano".

L’Asl paga l’affitto della struttura provvisoria, 32mila euro al mese. "Arrivano i lunch box - commenta - ma sono freddi". In più arrivano segnalazioni sulla mancanza di estintori, maniglie anti panico e un terrazzo pieno di roba da buttare. "Così la sicurezza è compromessa - denuncia Corsini -e la dignità dei lavoratori è calpestata". Dalla sede di via Belgio al laboratorio di analisi del capoluogo maremmano. "A fronte dell’implementazione delle attività specialistiche - spiega Corsini - oggi viene dichiarato di aver assegnato le risorse di personale tecnico necessario. Di fatto sulla carta ad oggi sono assegnate al laboratorio le stesse unità di personale tecnico del 2019. Numero del tutto insufficiente per garantire un clima lavorativo sereno e soprattutto condizioni con adeguati tempi lavoro per le attività.

Come soluzione viene suggerito di mettere i campioni, per cui è possibile farlo, in frigo e processarli appena possibile. Proposta assolutamente non perseguibile perché l’ arretrato sarebbe ingestibile e soprattutto avrebbe come soluzione impegnare personale in orario aggiuntivo alle 6 ore giornaliere che già a causa dell’organizzazione del laboratorio hub di Grosseto nn possono essere mantenute nei periodi non estivi". L’Usb sottolinea che le risposte degli esami nei tempi sono garantire: "Grazie all’ impegno disponibilità etica professione del personale tecnico di laboratorio che teme inoltre l’ esternalizzazione al privato - denuncia il sindacato di base -. Il personale è stanco non viene gratificato". Situazione, questa denunciata dal sindacato e vissuta a Grosseto che si va a sommare alle esperienze che molti sanitari vivono in altri reparti, anche degli ospedali di provincia. Situazioni non più sostenibili per l’enorme carico di lavoro.

13/08/2024

da La Nazione

Redazione

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