La vicenda della Georgia, dopo le elezioni che hanno visto la vittoria del ‘Sogno Georgiano’, partito di stampo populista fondato dall’oligarca Bidzina Ivanishvili, descritto come euroscettico, antioccidentale e pro Russia, nonostante il disconoscimento dei risultati da parte delle opposizioni e della ormai ex presidente Salomé Zourabichvili, di oscillante e imprecisato orientamento politico, ha preso i contorni delle scontro internazionale, della guerra ibrida.
Gli autonominati ‘arbitri occidentali’
Alle proteste di piazza filo europee si sono affiancate le dichiarazioni di condanna politica occidentali e l’inasprimento del regime dei visti da parte degli Stati Uniti e dei paesi baltici per i legittimi funzionari georgiani. Intanto, Tbilisi ha messo in pausa il processo di adesione alla UE, e di conseguenza il tema è rientrato anche nel dibattito intorno ai possibili nuovi membri della Comunità Europea. Con sgradevolezze incrociate.
Commissaria all’allargamento
Marta Kos, commissaria all’Allargamento, in audizione alla Commissione Affari Esteri del Parlamento Europeo, chiamata a riferire sui Paesi candidati ad entrare nella UE, ha prima ricordato i limiti del percorso che vede almeno 150 decisioni da prendere all’unanimità, rendendo indispensabile una condivisa collaborazione tra tutti i 27 dell’Unione. Ha citato l’Ucraina, il Montenegro e la Moldavia, dove «la vita politica è fortemente condizionata da influenze russe». Ma se per questi Paesi, per ora, il processo di adesione continua, «la Georgia rappresenta il caso in cui possono verificarsi anche battute d’arresto». ‘Verificarsi il caso di decisione prese.
Niente esami di ammissione, niente soldi
Lo stop del difficile percorso deciso dai nuovi vertici di Tiblisi, è stato subito punito, anche se la Commissaria alla mancata adesione lo racconta in altro modo. «Ovviamente, questo ha portato anche a congelare i fondi europei di cui Tbilisi aveva fino ad oggi goduto. La Commissione – ha specificato – ha già trattenuto più di 100 milioni di euro di finanziamenti, a diretto beneficio delle autorità georgiane, e stiamo valutando ulteriori riassegnazioni». La democrazia Europea a peso, con classifica una sconosciuta tabella dei buoni compilata da chi, da aiutare.
‘Georgiani buoni’ da aiutare
Di questi milioni bloccati, 8,5 sono già stati donati ad «organizzazioni della società civile e media indipendenti, e altri 7 potrebbero essere ridestinati ad ‘attività di comunicazione’». Non regalucci. Elenco dei beneficiari mancante, ma nobile obiettivo dichiarato «quello di contrastare la disinformazione diffusa dalla leadership di Sogno Georgiano». Una interferenza politica smaccata e nascosta malamente. Di fatto un intervento straniero sui media e sulla politica interna del Paese caucasico. Quella «influenza straniera» che era al centro delle limitazioni della legge approvata da Tbilisi a maggio, e da cui sono partite le proteste sostenute non solo a parole dall’Occidente.
L’opinione pubblica georgiana
«Non che l’opinione pubblica georgiana sia ferocemente anti-occidentale, anzi», riconosce anche la stampa di sinistra più corretta. Un sondaggio di fine 2023 del National Democratic Institute, con sede a Washington e certamente non di simpatie filo-russe, ha registrato che quasi i tre quarti della popolazione, se si parla di politica estera, preferisce affiliarsi all’Occidente. Contemporaneamente però, la metà di questo 75% vuole mantenere buone relazioni con Mosca, per evidenti necessità di ‘buon vicinato’, e di legami storici. Ma la logica che sembra prevalere ad occidente sembra non prevedere possibili mediazioni e vie di mezzo.
Linea dura euro atlantica
La sospensione dell’accordo per facilitare i visti tra UE e Georgia per i titolari di passaporti per il servizio diplomatico verrà votata definitivamente a fine gennaio. Un’altra mossa di Bruxelles, utile solo a continuare il braccio di ferro verso il governo georgiano, in questa corsa all’escalation di cui non si vedono prospettive e vantaggi per la popolazione di un Paese che non vive certo nell’abbondanza e nella sicurezza del suo futuro
18/01/2025
da Remocontro