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La domenica diversa del card. Zuppi, applausi da Rifondazione

La domenica diversa del card. Zuppi, applausi da Rifondazione

Per la prima volta un presidente della Cei è stato ospite della festa nazionale di Rifondazione Comunista.

All'ora dell'Angelus della domenica e dopo aver presieduto la messa al Festival francescano in piazza Maggiore, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha partecipato ad un incontro sulla pace sotto il tendone del parco 'Maurizio Cevenini', accolto da abbracci e applausi di compagni e compagne arrivate da tutta Italia, tra bandiere rosse, arcobaleno e di Cuba

."Ringrazio don Matteo - ha detto il segretario nazionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo - so che aver accettato questo invito gli cagionerà qualche problema o qualche guaio, esprimo solidarietà preventiva. Noi, dall'inizio del conflitto, siamo sempre stati d'accordo con le parole di Papa Francesco. Troppo spesso ci troviamo d'accordo solo col Papa. Don Matteo ha avuto un compito davvero oneroso, in un contesto in cui tutti fanno gara ad essere bellicisti, quello di costruire ponti di dialogo.
 Noi lo consideriamo il nostro inviato di pace".

"Credo sia importante parlare con tutti - ha detto Zuppi - indispensabile è il confronto, ragionare, pensare, discutere anche da posizioni e sfumature diverse, in alcune casi. E' indispensabile per la Chiesa. Credo che su un tema come la pace sia decisivo dialogare", ha aggiunto.

Applausi sono arrivati quando Zuppi ha ricordato "l'inchiostro bellissimo con cui è stata scritta la nostra Costituzione, che ha dentro cose chiarissime come per esempio l'antifascismo". La platea ha sorriso, invece, quando ad una domanda sulle radici cristiane dell'Europa, Zuppi ha premesso: "Questo è un tema complicato". Poi ha accennato anche ad altri temi, come aborto, "utero in affitto", eutanasia. Su cui  ci possono essere grandi differenze ma ha invitato al dialogo "per evitare polarizzazioni". L'eutanasia "è una libertà individuale? O io devo garantire di non soffrire? Lo Stato questo non lo garantisce, ci sono troppo poche cure palliative".
"L'esasperazione sui diritti individuali - ha detto - non fa bene all'individuo".

24/09/2023

da L'ANSA