ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

La Germania si prepara alla guerra: 80mila soldati e 120mila riservisti in più, acquisti massicci di armi e riorganizzazione. “Entro il 2029 saremo l’esercito più forte d’Europa”

La Germania si prepara alla guerra: 80mila soldati e 120mila riservisti in più, acquisti massicci di armi e riorganizzazione. “Entro il 2029 saremo l’esercito più forte d’Europa”

Politica estera

08/11/2025

da Il Fatto Quotidiano

Andrea M. Jarach

In un video messaggio il Cancelliere Merz ha sottolineato “non abbiamo tempo da perdere”, annunciando che “non sono le navi, né i carri armati, né gli aerei a rendere il nostro Paese capace di difendersi. Soprattutto, ha bisogno di militari”

Il ministro della Difesa Boris Pistorius (SPD) ha detto chiaramente al termine di una conferenza dell’esercito a Berlino, riferendosi ad attacchi informatici e campagne di disinformazione, che “sono segnali premonitori. Non si tratta più di scenari astratti. La Russia si sta preparando per un’altra guerra” e “non è allarmismo quando dico che il nostro stile di vita è in pericolo”. In un video messaggio il Cancelliere Merz ha sottolineato “non abbiamo tempo da perdere” annunciando “vogliamo fare delle Bundeswehr l’esercito convenzionale più forte dell’Unione Europea, come si addice a un Paese delle nostre dimensioni e delle nostre responsabilità”, ma al contempo che “non sono le navi, né i carri armati, né gli aerei a rendere il nostro Paese capace di difendersi. Soprattutto, ha bisogno di soldati”. Il governo tedesco vuole ristrutturare radicalmente le forze armate. In un’intervista alla ZdF anche il CEO di Rheinmetall Armin Papperger ha attestato che i programmi intrapresi dal Governo, per numero di veicoli e quantità di munizioni acquistate, condurranno la Germania ad avere l’esercito convenzionale più forte d’Europa entro il 2029.

Restano però ancora irrisolti problemi legati al reclutamento, espansione delle capacità di alloggio e addestramento. A fine ottobre il Ministero della difesa ha disposto la sospensione della conversione di 187 immobili militari a scopi civili e bloccato la dismissione di altri 13 ancora gestiti dalle forze armate; una legge per accelerare le infrastrutture dovrà eliminare entro quest’anno lunghe procedure di approvazione e altri ostacoli burocratici. Nonostante gli impegni il nuovo sistema radio digitale per le forze armate costato 20 miliardi di euro presenta gravi problemi di installazione nei diversi veicoli e il software non funziona ancora correttamente. Sono stati chiamati consulenti esterni con costi aggiuntivi per 156 milioni di euro ed è previsto un test a fine novembre. La divisione 2025 di pronto intervento NATO non avrà però il nuovo sistema, secondo quanto riporta ARD, fino alla fine del 2027.

Le truppe attive nell’esercito tedesco contano poi 182.357 soldati in uniforme e 81.073 civili, ma per coprire le necessità NATO è fissata una soglia di 260mila soldati in uniforme e 200mila riservisti entro il 2035. Il Ministro della difesa Boris Pistorius (SPD) pianifica l’invio di una lettera a tutti i militari temporanei e di carriera, incoraggiandoli a prolungare il loro servizio, e invitare gli ex soldati ad entrare nelle riserve. Vuole dare nuova vita al principio del “comando della missione”: un cambio di mentalità con più coraggio alle decisioni e promette una riorganizzazione del personale, per ampliare e aumentare rapidamente la mobilità dell’esercito ed una piena modernizzazione attraverso una serie di riforme entro la prossima Pasqua: valutazione dell’addestramento dei coscritti, strategia per le riserve, un “piano di crescita” con misure e cifre concrete per le truppe attive e proposte per la ristrutturazione dell’Ufficio federale per l’equipaggiamento, l’informatica e il supporto in servizio delle forze armate a Coblenza, un approccio per gli appalti con attenzione anche a tecnologie innovative “che ci consentiranno di prevalere sui campi di battaglia del futuro”.

C’è peraltro ancora contrasto sul modello di nuovo reclutamento: a base volontaria individuato dal Ministro, o pieno ritorno alla coscrizione obbligatoria auspicato dalla CDU/CSU e ribadito ancora recentemente da Thomas Röwekamp (CDU), presidente della Commissione difesa del Bundestag. Prima ancora della presentazione della legge al Bundestag, irritando Pistorius, deputati conservatori ed alcuni socialdemocratici hanno suggerito alternativamente di tirare a sorte se il numero di volontari è insufficiente. L’Ispettore Generale delle forze armate Carsten Breuer si è speso invece per un ritorno alla coscrizione obbligatoria senza sorteggi; deve essere garantito che la Russia non creda di poter vincere una guerra con la NATO, “la guerra in Ucraina è la nostra maestra”. Contrari alla coscrizione però rappresentanti giovanili, come Daniela Broda presidentessa del Consiglio federale tedesco della gioventù (DBJR). La legge dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2026; il Bundestag ha già tenuto la prima lettura ed il 10 novembre è prevista un’audizione parlamentare con esperti.

Rheinmetall già lo scorso anno ha realizzato un fatturato di circa 9,8 miliardi di euro e con l’acquisizione quest’anno dei quattro cantieri navali della Naval Vessels Lürssen (NVL) di Brema, Wolgast, Amburgo e Wilhelmshaven, che producono anche fregate e corvette per la Marina tedesca, ha aggiunto ancora circa 1 miliardo di euro. Friedrich Lürssen, capo della holding dell’omonima azienda a conduzione familiare, ha dichiarato di aver voluto aprire con la cessione la strada al consolidamento dell’industria della difesa tedesca. Un processo che considera necessario e sensato, dato l’acuirsi delle minacce. Papperger, d’altronde, porta Rheinmetall ad affiancarsi a Thyssenkrupp Marine Systems (TKMS), il principale produttore mondiale di sottomarini convenzionali, e spera in effetti sinergici dell’infrastruttura di NVL con la divisione carri armati.

La NATO deve inoltre rafforzare il fianco orientale e Rheinmetall sta costruendo due stabilimenti in Bulgaria e uno in Romania. L’azienda ha poi anche appena inaugurato i lavori di una fabbrica di munizioni in Lituania. L’azienda di Düsseldorf svolge ormai un ruolo cruciale nel settore delle munizioni così come in quello dei veicoli per proteggere il fianco orientale dell’Alleanza. È coinvolta anche nella produzione del caccia statunitense F-35 e produce droni e presto satelliti militari. Uno stabilimento di componenti per l’industria automobilistica a Neuss viene gradualmente convertito alla produzione in una joint venture con la finlandese Iceye Space Solutions; Rheinmetall detiene il 60% e la società finlandese il 40%. Questo portafoglio eccezionalmente ampio le apre numerose opzioni strategiche, tra cui nuove collaborazioni europee e ulteriori acquisizioni. Già oggi ha circa 40mila dipendenti, compresi circa 2.100 acquisiti con i cantieri NVL.

share