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La guerra fa paura: un milione e mezzo di ucraini si nasconde

La guerra fa paura: un milione e mezzo di ucraini si nasconde

Politica estera

16/10/2025

da Il Manifesto

Sabato Angieri

IL LIMITE IGNOTO. La nuova legge prevede un’esenzione per chi lavora nell’industria della difesa. Ma il vuoto al fronte difficilmente verrà colmato

In un suo recente intervento, la parlamentare Galina Yancenko (vice-presidente del partito di Zelensky, Servitore del popolo) ha denunciato che al momento ci sono circa 1 milione e mezzo di ucraini maschi in età da leva ricercati dai centri di reclutamento territoriale. Il dato è basato su tutti quei cittadini che «non hanno aggiornato i loro dati» sul portale online o presso i centri preposti al reclutamento «e pertanto sono ricercati».

UN NUMERO ENORME, se si considera che il principale deficit dell’esercito al fronte è proprio la mancanza di uomini da utilizzare in servizio attivo. Prima dell’invasione del 2022 si stimava che l’esercito di Kiev potesse contare su un numero di effettivi tra i 150 e i 200 mila più un numero simile di riservisti. Quello russo superava 1,3 milioni, con una riserva di oltre 2 milioni. La scelta di Vladimir Putin di trattare le prime fasi dell’invasione come Operazione militare speciale ha comportato l’invio di un contingente di circa 300mila uomini nel territorio ucraino, mentre il governo di Volodymyr Zelensky ha aumentato progressivamente il numero dei coscritti, equiparando le forze dell’invasore.

Con il passare degli anni entrambi gli eserciti hanno più che raddoppiato il numero di soldati al fronte, ma lo squilibrio iniziale si è accentuato con lo stabilizzarsi delle posizioni di combattimento. Difendere un fronte di oltre 1200 km nell’est e combattere anche nel sud (Kherson e Zaporizhzhia), oltre a dover presidiare Odessa, Kiev e le frontiere occidentali ha drenato le forze a disposizione dello stato maggiore ucraino fino a trasformare la differenza numerica in uno dei fattori determinanti per l’esito della guerra. Ma negli ultimi mesi si è palesato anche un nuovo problema: la necessità di continuare a far funzionare l’industria bellica. Produrre droni e munizioni, oltre che mezzi e componenti diventa sempre più di vitale importanza, soprattutto ora che l’Occidente sta diminuendo le forniture militari, come ha rivelato nel suo ultimo report l’Istituto Kiel.

PER QUESTO giovedì scorso la Verkhovna Rada ha approvato la legge sull’organizzazione dei rapporti di lavoro in condizioni di stato di guerra (registro n. 13335), permettendo alle aziende che operano nel settore della Difesa di assumere anche quegli individui che non sono in regola con i documenti militari, non hanno una situazione chiara o sono ricercati dalla legge per un periodo di prova di 45 giorni. Al termine di questa prova, se il lavoratore non dovesse essere assunto, o non avrà provveduto a regolarizzare la sua condizione, sarà spedito al fronte. Nell’ottica del legislatore questa misura dovrebbe essere un incentivo per gli imboscati a uscire dall’anonimato e a «riprendere una vita attiva» senza dover per forza imbracciare le armi, ma è molto poco probabile che chi si è nascosto finora esca allo scoperto con il rischio di finire comunque in trincea.Ma la misura non è isolata.

LA LOTTA contro la renitenza o la diserzione si è fatta via via più perentoria. Fino al 30 agosto di quest’anno la legge in vigore prevedeva l’esenzione dalla responsabilità penale per chi si allontanava per la prima volta dal servizio militare e poi vi ritornava volontariamente. Esistevano anche delle esenzioni per chi veniva ricatturato, anche se diversi racconti parlano di caporali spietati con i fuggiaschi e di intere squadre mandate al macello per ripicca. Il 4 settembre il parlamento ucraino ha approvato la prima versione del disegno di legge 13260, che reintroduce la responsabilità penale per i militari che abbandonano la propria unità. Si tratta di un tema molto delicato per i generali gialloblù, in quanto da gennaio ad agosto 2025 la procura generale ucraina ha registrato 142.711 procedimenti penali per abbandono non autorizzato della propria unità (articolo 407 del c.p.) e diserzione (408), più del doppio rispetto agli anni passati e pari a oltre 17mila al mese. Come dato di paragone si consideri che in tutti i tre anni precedenti il numero totale di procedimenti 407 e 408 era stato di 265.843.

DA QUASI DUE ANNI nelle strade delle grandi città ucraine delle retrovie non è raro incorrere in una pattuglia improvvisata che blocca il traffico per controllare i documenti degli uomini e verificare che i malcapitati di turno non siano imboscati. Su internet si trovano decine di video di raid sui mezzi pubblici o di camioncini che si fermano improvvisamente per strada e arrestano i passanti per portarli ai centri di reclutamento. Al fronte servono soldati e i racconti sui social network, uniti alla consapevolezza dei nuovi rischi rappresentati dai droni o da una guerra che sempre più si configura come un conflitto di logoramento sono ormai percepiti chiaramente dagli ucraini.

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