La legge di bilancio 2025 del Governo Meloni si caratterizza per tagli drastici alla spesa pubblica, superiori agli 11 miliardi di euro, che colpiscono servizi essenziali come sanità, istruzione e welfare locale, aggravando le condizioni delle fasce più vulnerabili. Nonostante le promesse, la realtà è fatta di politiche restrittive e austerità, con poche misure di facciata che non risolvono i problemi strutturali.
Impatto sugli Enti Locali
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Tagli di oltre 4 miliardi di euro nel triennio per regioni e comuni, con conseguenze dirette sui servizi ai cittadini.
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Riduzioni nel settore scolastico: perdita di 5.600 posti per docenti e 2.174 per il personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario), con un evidente peggioramento della qualità dell’istruzione.
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Aumento dei fondi per la difesa (oltre 12 miliardi per armamenti), a discapito di altri settori.
Sanità e Welfare
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La spesa sanitaria rimane al di sotto dei livelli pre-pandemia in rapporto al PIL, senza nuove assunzioni, lasciando ospedali e strutture in condizioni precarie.
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Tagli al welfare locale e ai trasporti pubblici, che colpiscono soprattutto i cittadini più vulnerabili.
Disuguaglianze di Genere
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Donne penalizzate: aumento del tasso di inattività femminile (40% nel 2024), con disparità territoriali evidenti, specialmente al Sud.
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Tagli ai servizi di welfare (centri antiviolenza, consultori) e al lavoro pubblico, dove le donne sono maggiormente rappresentate.
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Misure insufficienti: sgravi contributivi per lavoratrici madri e autonome, ma contemporaneamente blocco del turnover nel pubblico impiego, che riduce le opportunità di lavoro.
Lavoro e Austerità
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Sperimentazione della settimana lavorativa di 4 giorni (con giornate di 9,5 ore), poco accessibile per le donne, già oberate dal lavoro di cura.
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Smart working promosso solo come auspicio, senza interventi strutturali per conciliare vita e lavoro.
In sintesi, la legge di bilancio 2025 privilegia logiche di austerità e tagli, favorendo il settore privato e la difesa, mentre scarica i costi sui cittadini più deboli, in particolare sulle donne, aggravando disuguaglianze e precarietà. Le promesse di miglioramento si rivelano misure insufficienti o palliativi, lontane dalle reali esigenze della popolazione.
26/01/2025
Rifondazione Santa Fiora