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La maggioranza in modalità televendita: ogni Regione un’offerta speciale

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18/11/2025

da Left

Giulio Cavalli

Il governo sta apparecchiando la strada verso le prossime regionali come se fosse un investimento pubblico a fini privati

Tra un condono e una pre-intesa sull’autonomia, il governo sta apparecchiando la strada verso le prossime regionali come se fosse un investimento pubblico a fini privati. Nel calendario elettorale, la geografia dei “provvedimenti urgenti” coincide con la mappa dei territori contesi: in Campania si riapre all’improvviso la sanatoria del 2003, promessa dal candidato di Fratelli d’Italia come scorciatoia per «salvare migliaia di case». In Puglia salta fuori l’emendamento per gli indennizzi ai risparmiatori della Popolare di Bari, rivendicato da Forza Italia come gesto dedicato al proprio bacino elettorale. In Veneto il ministro Calderoli firma la pre-intesa sull’autonomia con una rapidità che nelle altre regioni non si è mai vista, giusto in tempo per le liste.

Il repertorio non nasce oggi. Alle Marche sono stati messi sul tavolo la Zes e sessanta milioni del Cipess pochi giorni prima delle urne. In Calabria è stato annunciato l’avvio dell’uscita dal commissariamento sanitario durante la convention della maggioranza. In Abruzzo persino un viadotto fermo da anni è diventato, alla vigilia del voto, il simbolo di una solerzia improvvisa.

La coerenza è tutta qui: la politica come gestione tattica delle risorse pubbliche, selezionate e distribuite secondo il calendario elettorale. Ogni campagna diventa il palcoscenico in cui il governo esibisce ciò che avrebbe potuto fare mesi prima. Una promessa non costa, un cantiere annunciato vale un titolo, un condono accende speranze precise. La cura del territorio, quella vera, resta rimandata al prossimo turno.

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