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La protesta invade tutte le piazze. «L’Italia sa da che parte stare»

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Politica italiana

04/10/2025

da  il Manifesto

Albertina Sanchioni, Beatrice Sofia Urso

Continua. Occupate stazioni e tangenziali

Sono giorni di piazze piene da nord a sud: nel ricostruire quanto accade in Italia si fa prima a contare le città in cui non c’è stato un flash mob, un sit in, un corteo, un’occupazione. Ieri sciopero generale di sindacati di base, studenti e (a differenza del 22 settembre) anche della Cgil. Lo sviluppo delle manifestazioni non è stato dappertutto uguale: a Bologna il corteo ha attraversato le strade della città e ha poi occupato la A14 per quasi cinque ore. Lì le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, hanno sparato lacrimogeni e hanno effettuato alcune cariche contro i manifestanti. Due persone sono state fermate durante gli scontri. Più di 150 mila partecipanti, che il Sindacato generale di base (Sgb) ha definito «una massa umana fatta di lavoratori, studenti, disoccupati, giovani, famiglie e anziani».

Blocco massiccio in tutta la città di Torino: la manifestazione principale è partita nella mattinata da piazza del Municipio, con più di 100 mila partecipanti. Il corteo si è poi diviso in tre per «bloccare la città in più punti». Lo spezzone in corso Francia si è fermato davanti alla sede di Leonardo, cercando di sfondare i cancelli dell’azienda. Gli agenti hanno tentato di disperdere la folla, ma il corteo è poi proseguito e si è ricongiunto agli altri spezzoni. Blocco riuscito alla sede Amazon di Brandizzo, vicino Torino. In tarda serata una nuova mobilitazione ha percorso le strade della città.

A Salerno nella mattina di ieri diversi manifestanti si sono diretti al varco di ponente del porto, con lo striscione «cacciamo il governo, complice del genocidio». Scontri con le forze dell’ordine di fronte ai cancelli della struttura. Un altro corteo composto da studenti e lavoratori si è svolto davanti alla prefettura e sul lungomare.

Operazione riuscita a Napoli: dopo il tentativo del giorno precedente, ieri il porto è stato occupato. Il corteo, all’altezza del varco Immacolatella, si è diviso: una parte si è diretta nella piazzola della nave Msc Edit II, proveniente da Haifa. I manifestanti hanno interdetto il traffico per qualche ora, bloccando la rampa d’accesso dell’A3 Napoli-Salerno.

L’occupazione delle superstrade è avvenuta anche in altre città: a Milano il corteo da Porta Venezia è proseguito fino a entrare in tangenziale est. La polizia ha utilizzato idranti e lacrimogeni contro la nutrita folla, che però non si è dispersa. L’occupazione delle carreggiate è continuata fin dopo le 17. I lacrimogeni sono stati usati anche a Padova contro i manifestanti che stavano cercando di rompere il cordone di sicurezza dell’interporto. I partecipanti hanno quindi arretrato e si sono sparsi nelle strade della città. La protesta è proseguita nel pomeriggio con un altro corteo: «Siamo quasi 40mila» racconta una manifestante. Anche nel resto della regione la partecipazione è stata consistente: a Venezia più di 30 mila attivisti sono confluiti sul Ponte della Libertà, bloccando l’unica strada che dalla terraferma porta alla laguna.

La mobilitazione è stata diffusa anche nel resto del paese. In Puglia cortei da Bari a Taranto, Lecce, Brindisi. A Brescia decine di migliaia di partecipanti e blocco della tangenziale.

Diverse migliaia di cittadini in piazza a Palermo. Manifestazioni anche a Messina, Trapani, Ragusa. A Catania 200 persone hanno invaso i binari della stazione centrale. «Il governo non può ignorare le piazze: siamo 150 mila in tutta l’isola», ha commentato Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia.

Soddisfazione anche in Sardegna: «Una delle manifestazioni più partecipate degli ultimi decenni». A Cagliari lungo corteo fino al consiglio regionale, dove è stata srotolata dall’ultimo piano un bandiera della Palestina. Poi un gruppo di manifestanti ha occupato i binari della stazione di Santa Gilla, traffico fermo anche sulla statale 195.

In Emilia Romagna cortei in quasi tutte le città: più di 200mila persone in piazza e grande adesione allo sciopero. In Toscana fiumi di persone: bloccato il traffico e l’interporto centrale della Toscana a Prato, mentre a Livorno il corteo ha occupato il porto. A Pisa la protesta è arrivata in aeroporto, con il blocco del traffico aereo per un breve periodo. A Firenze, dove l’università è occupata da giorni, sono scesi in piazza in 50 mila per un pacifico corteo unitario che ha riempito il capoluogo.

A Cosenza gli attivisti hanno bloccato le principali arterie cittadine, con una forte partecipazione studentesca e universitaria. «Non sono cresciuta nella mia terra perché – ha urlato dai microfoni Ahlam, una ragazza palestinese che vive in città – la mia famiglia è stata in parte sterminata e in parte costretta a scappare. Sono qui con voi per far sapere al mio popolo che sto lottando per la sua libertà ed esistenza».

A ovest, la Liguria si è mobilitata in massa, la sensibilità delle piazze è alta, visto che due ragazzi della Global Sumud Flotilla, ora fermati in Israele, sono originari proprio di queste zone. Diecimila in corteo a La Spezia, manifestazioni importanti anche a Savona e Imperia, 40mila a Genova, dove sono state bloccate per ore le stazioni ferroviarie di Principe e Sampierdarena.

Hanno collaborato Riccardo Bottazzo, Claudio Dionesalvi e Andrea Cegna.

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