14/10/2025
da Pressenza
- L’Africa sta tracciando una nuova rotta verso lo sviluppo economico, puntando sul valore aggiunto, sull’innovazione sostenibile e sulla sovranità per le proprie risorse naturali.
Dai giacimenti di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo, passando per la biotecnologia in Tunisia, fino alla trasformazione agricola, in tutto il continente i governi e le imprese emergenti stanno inviando un messaggio chiaro: il continente non vuole essere solo un fornitore di materie prime, ma un attore chiave nelle catene globali del valore.
La Repubblica Democratica del Congo, che ospita le più grandi riserve mondiali di cobalto, minerale essenziale per le batterie dei veicoli elettrici e le tecnologie pulite, ha deciso di ripensare il proprio ruolo nel mercato globale. Il governo del presidente Félix Tshisekedi sta esercitando pressioni affinché gli accordi minerari includano benefici concreti come l’industrializzazione locale, la creazione di posti di lavoro e una partecipazione più equa ai profitti.
“Il Congo deve dare priorità alle clausole che garantiscono la creazione di industrie locali e opportunità di lavoro”, ha affermato da Kinshasa Djimpe Landry, socio di Innogence Consulting. Questo approccio, sebbene rafforzi la posizione negoziale del Paese nei confronti di potenze come la Cina e gli Stati Uniti, presenta anche delle sfide in termini di attrazione degli investimenti senza cedere la sovranità sulle proprie risorse.
Sulla costa mediterranea della Tunisia, un’ iniziativa imprenditoriale nel settore delle biotecnologie è riuscita a trasformare una minaccia ecologica in opportunità. Il granchio blu, una specie invasiva che danneggiava le comunità di pescatori locali, è ora materia prima per la produzione di chitina e chitosano per il settore farmaceutico, materiali biodegradabili con applicazioni in medicina, agricoltura e sostituti della plastica.
La startup tunisina, che processa oltre 5.000 tonnellate di scarti di granchio all’anno, sta utilizzando la “chimica verde” per promuovere un’economia circolare. Questo modello non solo offre una soluzione ambientale, ma posiziona la Tunisia come un centro emergente di innovazione sostenibile nel Sud Globale.
In tutto il continente, anche l’Africa sta puntando su una trasformazione agricola basata su fertilizzanti sostenibili. Per decenni, la scarsa fertilità del suolo e l’accesso limitato ai mezzi di produzione hanno impedito al settore agricolo di raggiungere il suo potenziale. Oggi, governi e investitori stanno promuovendo soluzioni agroecologiche che arricchiscono naturalmente il suolo, riducendo la necessità di fertilizzanti chimici importati.
“Il potenziale è enorme”, afferma Wlodek Bogucki, investitore in tecnologie agricole. “Se ampliata, questa strategia non solo potrebbe nutrire l’Africa, ma anche trasformarla in un fornitore chiave di cibo per il mondo”.
Ciò che accomuna questi tre casi è una visione condivisa: l’Africa non accetta più un ruolo passivo nell’economia globale. Dall’estrazione mineraria alla biotecnologia e all’agricoltura, il continente sta puntando su modelli più sostenibili, inclusivi e redditizi. La competizione per le sue risorse rimane intensa, ma con una posizione più ferma e strategica, l’Africa cerca di garantire che la sua ricchezza vada anche a beneficio della propria popolazione.