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L’Assemblea Onu: “Subito tregua umanitaria a Gaza”. No a emendamento che condannava Hamas. Israele: “Un’infamia”

L’Assemblea Onu: “Subito tregua umanitaria a Gaza”. No a emendamento che condannava Hamas. Israele: “Un’infamia”

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli Stati arabi che si concentra sulla tregua a Gaza, garantendo l’ingresso degli aiuti e impedendo il trasferimento forzato della popolazione civile. Il testo, che non ha valore vincolante, ha ottenuto 120 voti a favore, 14 contrari (tra cui gli Usa e Israele) e 45 astenuti (tra cui l’Italia). Per passare era richiesta la maggioranza dei due terzi presenti e votanti (gli astenuti non contano). Bocciato l’emendamento proposto dal Canada (con il sostegno degli Usa) che condannava “inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas” del 7 ottobre in Israele e chiedeva il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi. A favore hanno votato 88 paesi, contro 55 e 23 si sono astenuti.

L’ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha reagito con estrema durezza, definendo “ridicola” la risoluzione: “Oggi è un giorno che passerà alla storia nell’infamia, un giorno buio per l’Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità. Israele ha il diritto di difendersi. L’unico modo è sradicare la capacità terroristica di Hamas, e questa risoluzione non nomina neppure Hamas”, ha detto. “Perché difendete degli assassini, dei terroristi che decapitano bambini? Vergogna”. Erdan ha sostenuto che “non c’è alcuna crisi umanitaria in conformità con il diritto internazionale umanitario” e ogni dato sulla situazione nella Striscia di Gaza “arriva da Hamas. Chiunque sia interessato a prevenire la violenza dovrebbe chiedere ad Hamas di deporre le armi, consegnarsi e restituire tutti gli ostaggi”. Hamas al contrario accoglie positivamente la risoluzione e su Telegram si augura che “venga attuata immediatamente in modo da consentire l’apertura dei valichi di frontiera e l’introduzione di carburante e aiuti di emergenza nella Striscia di Gaza”.

Nell’ultima versione della bozza si chiede (invece del cessate il fuoco) una “tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità, e che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili”. Inoltre si domanda la “fornitura immediata, continua e senza ostacoli di beni e servizi essenziali ai civili in tutta Gaza, incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e altre iniziative per facilitare la consegna degli aiuti”, e la “revoca dell’ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia”, respingendo fermamente qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese. Infine, domanda “il rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili tenuti illegalmente prigionieri”.

28/10/2023

da Il Fatto Qutodiano