Più di 800 istituti finanziari europei finanziano la colonizzazione della Palestina. Lo sostiene il rapporto Don't buy into occupation
La coalizione Don’t buy into occupation (Dbio), composta da 28 organizzazioni europee e palestinesi, ha pubblicato un rapporto che fa luce sul massiccio sostegno economico degli istituti finanziari europei all’impresa degli insediamenti israeliani illegali nei Territori palestinesi occupati (Tpo). Il documento, aggiornato all’agosto 2024, segue il precedente studio pubblicato nel 2022. E denuncia flussi di capitale significativi a favore di aziende coinvolte nella colonizzazione illegale.
Ci sono anche tre istituti italiani
Secondo il rapporto, tra gennaio 2021 e agosto 2024, ben 822 istituti finanziari europei, tra cui banche, fondi pensione, compagnie assicurative e gestori patrimoniali, hanno fornito complessivamente 211 miliardi di dollari in prestiti e sottoscrizioni. E detenuto 182 miliardi di dollari in azioni e obbligazioni di 58 aziende collegate agli insediamenti in Palestina. Tra queste figurano colossi globali come Booking, Coca-Cola, Airbnb, Tripadvisor, Siemens, Alstom, Carlsberg, Carrefour, Cemex, Cisco System, eDreams, Elbit System, Expedia, Hewlett Packard Enterprise, Hyundai Heavy Industries, Ibm, Motorola Solutions, Volvo.
A guidare la lista dei principali finanziatori europei troviamo nomi di rilievo: BNP Paribas, HSBC, Barclays, Deutsche Bank e Société Générale. E anche tre banche italiane – Intesa San Paolo, Mediobanca e Unicredit – compaiono tra quelle coinvolte. Qui l’elenco completo.
Palestina, continue escalation e violazioni sistemiche
Il rapporto arriva in un momento di grave intensificazione delle violazioni nei Tpo. A Gaza, gli attacchi israeliani sono considerati crimini contro l’umanità. Mentre in Cisgiordania si moltiplicano le annessioni, gli sfollamenti forzati e le violenze dell’esercito israeliano e dei coloni. In questo contesto, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, emesso nel luglio 2024, ha definito l’occupazione israeliana della Palestina totalmente illegale. Esortando gli Stati a interrompere investimenti e attività commerciali che sostengano tale situazione. Una risoluzione delle Nazioni Unite ha successivamente ribadito questi obblighi.
Il rapporto Dbio chiede agli istituti finanziari europei di adottare misure concrete per interrompere il sostegno economico agli insediamenti illegali in Palestina. Tra le proposte avanzate, ce ne sono tre sulle quali Dbio ha concentrato la sua campagna. La prima è la richiesta di rafforzare la propria due diligence per garantire che i propri clienti e le aziende rispettino il diritto internazionale. La seconda chiede di disinvestire dalle aziende che non si conformano a tali obblighi. Infine, si chiede il ritiro totale delle aziende dalle attività legate agli insediamenti.
Parallelamente, i governi europei sono invitati a proibire l’importazione e la vendita di prodotti provenienti dagli insediamenti illegali. Sospendere la fornitura di armamenti e tecnologie di sorveglianza a Israele. E vietare ogni forma di sostegno economico agli insediamenti.
La responsabilità delle banche (e dei governi)
«Il genocidio in corso a Gaza e la pulizia etnica in Cisgiordania sono il risultato dell’impunità internazionale di Israele. I flussi finanziari e commerciali continuano a facilitare questa aggressione. Le aziende hanno un obbligo morale e legale di cessare ogni complicità in questi crimini», ha dichiarato Inès Abdel Razek, co-direttrice del Palestinian institute for public diplomacy (Pipd). Nathalie Janne, del Cncd-11.11.11, ha sottolineato l’importanza delle dismissioni: «Le banche hanno dimostrato di potersi assumere le proprie responsabilità, e questo trend deve continuare».
Il rapporto DBIO rappresenta un monito per la comunità internazionale, chiamata ad agire per porre fine a un sistema di occupazione che viola i diritti fondamentali del popolo palestinese. La responsabilità di fermare il sostegno economico agli insediamenti illegali ricade sia sugli Stati sia sugli istituti finanziari: dal loro ruolo dipende il futuro della Palestina.
02/01/2024
da Valori