Autonomia differenziata significa che ogni regione può avere autonomia non solo amministrativa, ma legislativa su ben 23 materie importantissime: istruzione, sanità, ambiente, trasporti, contratti, cultura....
Non avremo più una Repubblica "una e indivisibile" (Cost., art.5), ma un’Italia divisa in 20 staterelli, con 20 sistemi scolastici e sanitari diversi, 20 diverse legislazioni ambientali, contratti di lavoro più deboli perché non più nazionali, ecc ecc.
E poiché le Regioni potranno trattenere gran parte delle tasse ora destinate a tutti/e, i diritti e i servizi di cittadine/i saranno diversi e fortemente diseguali, a seconda del certificato di residenza; si moltiplicheranno le "privatizzazioni", ovviamente a solo vantaggio di chi avrà i soldi per permetterselo.
Si attuerà quella che è stata chiamata la "secessione dei ricchi": il privilegio egoistico di poche regioni ricche a scapito di quelle già più povere; di cittadini/e abbienti rispetto a coloro che non lo sono, ovunque risiedano; l’aumento delle già enormi diseguaglianze; la fine dell'unità e indivisibilità della Repubblica; la lotta e la competizione tra le Regioni.
Se hai già firmato per il referendum che rimetterà a italiane/i il giudizio sulla legge Calderoli, che attua l'autonomia differenziata, aiutaci a diffondere questo messaggio; se non l'hai ancora fatto, firma e fai firmare: puoi farlo online firma contro la autonomia differenziata o ai banchetti
Diventa anche tu artefice di questa campagna virtuosa: in palio ci sono (e non è poco!) l’unità della Repubblica, un paese meno ingiusto e diseguale.
Invita tutti i tuoi conoscenti a firmare; il grande successo delle firme fino a questo momento non deve farci illudere: è necessario continuare ad informare e sollecitare la partecipazione di tutte e tutti per raggiungere un numero di firme a 6 zeri; solo così saremo più forti.