La catena di comando di Hezbollah si è interrotta dopo l’assassinio a Beirut, compiuto da Israele, del suo leader Hassan Nasrallah, il 27 settembre. Poi il movimento sciita ha cominciato ad allestire una nuova “sala operativa” e ora si sta preparando per una lunga guerra di logoramento nel Libano meridionale contro le truppe di occupazione israeliane.
Lo riferisce l’agenzia britannica Reuters che cita varie fonti di primo piano di Hezbollah.
Il gruppo sostenuto dall’Iran possiede ancora una notevole riserva di armi, tra cui missili di precisione che non ha ancora utilizzato, e il nuovo centro di comando, secondo le fonti, funziona nonostante gli attacchi israeliani, il che significa che i combattenti sciiti nel sud sono in grado di lanciare razzi e combattere a lungo. Hezbollah inoltre intende provare di poter attaccare lungo il confine e in Alta Galilea impedendo agli sfollati israeliani di tornare alle loro abitazioni, l’obiettivo che il premier israeliano afferma di voler raggiungere con l’offensiva in corso.
Hezbollah ha ripetuto nell’ultimo anno che la sua partecipazione alla guerra cominciata il 7 ottobre 2023 era limitata e solo “in appoggio” ai palestinesi di Gaza sotto attacco israeliano e che avrebbe cessato i suoi lanci di razzi una volta proclamata la tregua permanente nella Striscia. Il cessate il fuoco però non c’è mai stato e Israele a settembre ha deciso di lanciare un’ampia offensiva aerea e terrestre in Libano.
Ora, superato lo shock della perdita di Nasrallah – il movimento sciita non ha nominato un nuovo leader – i combattenti sciiti hanno la flessibilità di eseguire gli ordini “in base alle capacità del fronte”, ha detto alla Reuters un comandante di Hezbollah, descrivendo il nuovo comando come “un cerchio stretto” che opera in totale segretezza. Un comunicato firmato dalla “Sala operativa della Resistenza islamica” afferma che i combattenti resistono alle incursioni israeliane e comunicano attraverso la rete telefonica fissa dopo che Israele è riuscito a penetrare quella dei cercapersone e dei walkie talkie. Migliaia di questi dispositivi il mese scorso, a causa di una operazione compiuta dal Mossad israeliano, sono improvvisamente esplosi facendo morti e feriti.
GUERRA NEI TUNNEL
Israele ha annunciato il 1° ottobre che le forze di terra sono entrate nel Libano meridionale, inizialmente con unità di commando seguite da mezzi corazzati e unità di fanteria. I riservisti della 146a divisione sono ora sul terreno, ha detto l’esercito, portando a quattro il numero di divisioni sul suolo libanese. Israele non ha detto quanti soldati ci siano sul campo, ma una divisione israeliana è solitamente composta da più di 1.000 uomini. Dodici soldati israeliani sono stati uccisi nel Libano meridionale o nel nord di Israele dall’inizio dell’offensiva.
Hezbollah possiede un’ampia rete di tunnel nel Libano meridionale, cresciuta dopo la guerra con Israele del 2006 e che si estenderebbe per centinaia di chilometri. Il gruppo sciita considera i tunnel il proprio punto di forza e il fondamento della battaglia contro Israele. Sono stati costruiti per le sue forze speciali Radwan.
DANNEGGIATI MA NON SCONFITTI
Andreas Krieg, docente presso la School of Security Studies del King’s College di Londra, afferma che le capacità di Hezbollah sono state ridotte, ma l’organizzazione è ancora in grado di lanciare razzi con intensità su Israele. Possedeva prima di settembre 150mila razzi e missili non pochi dei quali balistici. Il 25% di questi razzi sarebbe stato distrutto dai bombardamenti aerei, secondo alcune fonti.
Hezbollah avrebbe scelto di non utilizzare i suoi razzi più potenti sino ad oggi, tra cui i missili a guida di precisione, per non dare a Israele un pretesto per attaccare le infrastrutture libanesi, come l’aeroporto di Beirut, le strade e i ponti. Inoltre, almeno per ora, non ha preso di mira Tel Aviv con le sue armi più potenti perché una mossa del genere darebbe a Israele un motivo per colpire il Libano ancora più duramente.
TATTICHE DI GUERRIGLIA
In uno scontro a fuoco avvenuto la scorsa settimana, combattenti di Hezbollah hanno attaccato le truppe israeliane mentre avanzavano nella zona di Odaisseh, un villaggio nel sud, subito dopo che lo Stato ebraico lo aveva bombardato con l’artiglieria e gli attacchi aerei. I militanti sciiti hanno utilizzato mine e missili anticarro Kornet di fabbricazione russa nel loro agguato, gli stessi tipi di armi impiegate contro le forze israeliane nella guerra nel Libano meridionale nel 2006. Almeno cinque soldati di un commando sono stati uccisi e altri cinque sono rimasti gravemente feriti in uno scontro a fuoco avvenuto il 2 ottobre. Quello stesso giorno, altri due soldati sono stati uccisi in un incidente separato.
“Combattere Israele sul campo è il pane quotidiano dei guerriglieri sciiti”, afferma Andreas Krieg. “Questo è ciò per cui sono stati addestrati e per cui sono state progettate la maggior parte delle loro difese sul campo”. Hezbollah, spiega l’analista, vuole inviare un messaggio chiaro a Israele, ma anche ai suoi sostenitori e oppositori in Libano, ovvero che è intatto, non è sul punto di crollare e “può infliggere danni considerevoli” alle forze israeliane.
13/10/2024
da Pagine Esteri