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Libano, nuova ondata di attacchi: “Esplodono radio e walkie-talkie”. In fiamme anche auto e scooter. Almeno 3 morti e centinaia di feriti

Libano, nuova ondata di attacchi: “Esplodono radio e walkie-talkie”. In fiamme anche auto e scooter. Almeno 3 morti e centinaia di feriti

Radio e walkie-talkie saltati in aria, auto e scooter in fiamme, perfino di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Una nuova ondata di esplosioni ha scosso il Libano a distanza di 24 ore dal devastante cyber-attacco che ha distrutto i cercapersone dei miliziani di Hezbollah facendo 12 morti e oltre 4mila feriti, con 500 vittime che hanno perso la vista. Il Paese dei cedri è quindi sotto attacco totale con raid impartiti a distanza sui dispositivi elettrici.

Cosa sta succedendo e le vittime
La seconda operazione su larga scala contro l’organizzazione sciita ha riguardato le radio e i walkie talkie, acquistati 5 mesi fa insieme ai cercapersone, e sarebbe scattata durante i funerali di alcuni miliziani deceduti martedì. Secondo fonti, i walkie talkie con all’interno trappole esplosive facevano parte del sistema di comunicazioni di emergenza da utilizzare in caso di guerra con Israele. In diversi video pubblicati in Rete si vedono anche auto e scooter in fiamme. E media libanesi riferiscono di esplosioni di pannelli solari, essenziali per la tenuta del sistema energetico del Paese, e di macchine per le impronte digitali nella città di Sidone e in altre località meridionali. Stando ai primi report dalla capitale libanese, i morti del nuovo round di attacchi sarebbero almeno tre e si contano centinaia di feriti.

Rabbia della folla: attaccata auto Unifil
Caos e rabbia della folla per le strade si è scatenata dopo l’esplosione di dispositivi wireless: i cittadini – riferisce Channel 12 che pubblica immagini delle proteste. – hanno attaccato un’auto dell’Unifil a Tiro, a sud di Beirut. Intanto è arrivata la condanna dell’Onu per il raid di martedì: “Quanto è accaduto è molto serio non solo per il numero delle vittime, ma perché è l’indicazione del grave rischio di una drammatica escalation in Libano, e bisogna fare tutto il possibile per evitarla”, ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Onu: “I responsabili ne risponderanno”
Mentre l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha assicurato che i responsabili dell’attacco con cercapersone contro i membri del movimento filo-iraniano “dovranno risponderne”. L’aver preso di mira simultaneamente migliaia di persone, ha sottolineato, “siano esse civili o membri di gruppi armati senza sapere chi fosse in possesso dei dispositivi mirati, dove si trovassero e in quale ambiente si trovassero al momento dell’attacco, costituisce una violazione del diritto internazionale dei diritti umani e, nella misura in cui è applicabile, del diritto internazionale umanitario”.

18/09/2024

da il Fatto Quotidiano

Redazione

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