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Libia fu italiana: Cirenaica alla Russia, Tripolitania alla Turchia

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Il comandante in capo dell’Esercito Nazionale Libico, LNA, il feldmaresciallo Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica è corteggiato da una delegazione Usa (lui ha anche la cittadinanza americana), ma poi concede il porto di Tobruk alle navi russe. Versione ufficiale «coordinamento e cooperazione per combattere terrorismo ed estremismo».

                                            

Nascosto dietro l’ovvio

L’ovvio sul ruolo svolto dall’LNA per contrastare l’insediamento di gruppi jihadisti nelle aree sotto il suo controllo in Cirenaica e Fezzan (circa i tre quarti della Libia), «ma è più che probabile che la delegazione degli Stati Uniti (di cui Haftar è cittadino fin dagli anni ’90 quando risiedeva a Langley, in Virginia, da oppositore al regime di Muammar Gheddafi) abbia chiesto al feldmaresciallo chiarimenti circa i sempre più stretti rapporti militari con Mosca», la deduzione di Analisi Mondo.

Regime familiare e le navi di Mosca

Haftar ha nominato il figlio Saddam con importanti relazioni a Mosca, a capo dell’LNA in cui anche gli altri due figli hanno incarichi di comando, consolidando così il controllo del suo clan sulla Cirenaica. Il 18 giugno, il Comando Generale dell’LNA ha annunciato l’arrivo di due navi da guerra russe al porto di Tobruk, che da tempo la Marina Russa vorrebbe poter impiegare regolarmente come seconda base navale nel Mediterraneo dopo quella di Tartus, in Siria.

Navi militari ‘in visita’

La visita dell’incrociatore missilistico Varyag (Classe Slava) e della fregata Maresciallo Shaposhnikov (classe Udaloy ammodernata), proposte quasi con poesia. «Migliorare la cooperazione e il coordinamento tra le marine libica e russe e la formazione, la manutenzione, il supporto tecnico e logistico e le competenze in materia di sicurezza marittima secondo il comando delle forze navali dell’LNA». Detta con parole più dirette, quello che c’è di marina libica a Tobruk e Cirenaica, è ora affidato alla Russia.

Ma la marina russa?

Ma torniamo all’incrociatore missilistico e alla fregata bene in vista nelle foto satellitari occidentali per una volta tanto gradite, visto che lo scopo politico era appunto quello di mostrarsi. Ma secondo alcune ‘fonti’ –lancia il sasso Gianandrea Gaiani-, le due navi, appartenenti alla Flotta del Pacifico, erano scortate da due sottomarini (quelli non esibiti), mentre in aprile 5 navi cargo e diversi aerei da trasporto russi sbarcarono in Cirenaica equipaggiamenti, veicoli e consiglieri militari russi, non è chiaro se destinati a rafforzare ’LNA o a raggiungere altre nazioni africane in cui la presenza militare russa è in fase di potenziamento.

Haftar si vanta, gli Usa temono

Il comunicato ufficiale di Tripoli parla di «accelerare la costruzione delle forze armate in generale, e delle forze navali in particolare», ed è massaggio tutto interno alla Libia teorica rimasta. Mentre Il Dipartimento di Stato USA ha espresso ancora una volta preoccupazione per i rapporti tra Russia e Cirenaica dove da almeno 5 anni sarebbero presenti –fonti di intelligence Usa-, «consiglieri militari russi, e tra i mille e i 2mla uomini un tempo appartenuti al Gruppo Wagner e oggi inseriti nell’Africa Corps russo.

Lettura americana dei fatti e Haftar

Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha detto ad Al Hurra TV che Mosca «non ha nascosto la sua ambizione di approfondire il suo punto d’appoggio in Libia e usarla come base per destabilizzare ulteriormente la regione del Sahel», sostenendo che in Libia ci sono già circa 1.800 militari russi. Haftar, verità certa, ha recentemente rinnovato con il vice ministro della Difesa Yevkurov l’accordo di cooperazione militare con la Russia firmato nel gennaio 2017 a bordo della portaerei russa Admiral Kuznetsov in ritta dalla Siria.

Un porto da ricostruire  e i dispetti Usa dall’Italia

IL 31 maggio Yevkurov (ex presidente della Repubblica d’Inguscezia nella Federazione Russa), a Bengasi per la quinta visita in meno di un anno e ‘non si può escludere’ che i russi possano ammodernare il fatiscente porto di Tobruk in cambio del suo utilizzo regolare. Partita di scambio aperta con la delegazione Usa forte del recente sequestro di armi non meglio specificate dirette all’LNA a bordo di un cargo cinese nel porto calabrese di Gioia Tauro, sequestro italiano su denuncia americana  e nave salpata da Yantian, nel distretto portuale cinese di Shenzhen, il 30 aprile.

Tripoli bel suol d’amore

In passato le navi militari dell’Operazione navale europea Irini hanno fermato mercantili che trasportavano veicoli fuoristrada e carburante per aereo destinati all’LNA, sequestrandone i carichi, mentre -sempre analisi Difesa-, segnala e sottolinea che i carichi di armi turche diretti alle forze libiche fedeli al governo di Tripoli non sono mai stati intercettati dalla flotta UE perché scortati da navi da guerra turche che ne hanno sempre impedito l’ispezione. Due pesi e tre misure, e Haftar chiama Mosca.

L’allarme dell’ambasciatore Usa

Come riporta l’Agenzia Nova il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Jennifer Gavito, parlando alla Commissione esteri del Senato, ha messo in guardia sulla presenza russa e cinese in Libia sottolineando i «profondi successi delle aziende legate alla Cina nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Libia».

Suggerendo che l’industria statunitense fornisca un’alternativa valida alle società di Pechino, in modo che la Libia «non dipenda da partner ‘inaffidabili’ per la sua sicurezza nazionale». E soprattutto per quella occidentale. Sulla presenza russa l’ambasciatore Gavito ha riferito degli sforzi del Cremlino per creare «un rapporto di difesa più aperto e formale con i soggetti libici, nell’intento di destabilizzare il fianco sud della NATO».

27/06/2024

da Remocontro

rem

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