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L’Italia torna in piazza per la Flotilla: migliaia di persone in corteo da Nord a Sud, tensioni con le forze dell’ordine. E dalle auto bloccate nel traffico applausi a chi manifesta

L’Italia torna in piazza per la Flotilla: migliaia di persone in corteo da Nord a Sud, tensioni con le forze dell’ordine. E dalle auto bloccate nel traffico applausi a chi manifesta

Politica italiana

02/10/2025 h. 20,55

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

Continuano le proteste spontanee dopo l'abbordaggio israeliano alle navi dirette a Gaza con gli aiuti. A Firenze i manifestanti sfondano il cordone della polizia e fermano i treni. Tensione anche a Napoli, Bologna e Trieste. Decine di migliaia di persone in strada tra Roma e Milano

Decine di migliaia di persone in strada. A Torino, Roma, Milano, Bologna, Firenze. Cortei e occupazioni universitarie in tutto il Paese. L’Italia è scesa di nuovo in piazza in risposta all’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana. A Torino il corteo è partito da piazza Castello, dietro lo striscione “Gaza ha vinto nonostante il dolore”, dell’Associazione dei palestinesi in Italia. Dal corteo le voci hanno accusato il governo di “finanziare la guerra invece della sanità” e di bollare come “violenti” i manifestanti che denunciano un genocidio.

Firenzetensione alla stazione Santa Maria Novella, dove i manifestanti hanno sfondato il cordone della polizia e hanno bloccato il traffico ferroviario. A Roma, lo striscione “Gaza, we are coming” ha aperto la marcia dal Colosseo a Piramide, tra le bandiere palestinesi e quelle di sindacati e partiti: Usb, Cobas, Avs, Potere al Popolo. Piazza dei Cinquecento, ribattezzata dai manifestanti “Piazza Gaza”, è stata il cuore della mobilitazione. A Milano, dietro lo striscione “Blocchiamo tutto”, si sono radunati oltre 5mila manifestanti, partiti in corteo da piazzale Loreto: “I manifestanti, rilanciando lo sciopero generale di domani venerdì 3 ottobre, hanno spiegando che “ieri Israele ha calpestato il diritto internazionale nell’assenza delle nostre istituzioni. Tajani ha detto che il diritto internazionale è importante, ma fino a un certo, ma fino a che punto? Fino ai sequestri? Fino ai bombardamenti su ospedali e centri di distribuzione del cibo? Fino al genocidio? Non siamo più disposti a fare compromessi. Se le istituzioni non rispondono bloccheremo l’economia”

Le università stanno diventando il motore delle proteste: occupazioni e presidi sono stati segnalati in decine di città. “Se cercano di fermare chi porta aiuti in mare, noi continueremo da qui. Siamo l’equipaggio di terra, e non ci fermeremo”, scrive l’Udu, l’Unione degli universitari, che chiede agli atenei di rompere i rapporti con enti legati all’occupazione israeliana.

Ad Ancona i centri sociali e l’Usb hanno annunciato un blocco del porto, così come a Napoli e Genova. Mentre dal mondo della sanità arriva l’adesione massiccia al flash mob “Luci sulla Palestina”: 225 ospedali illuminati e decine di migliaia di operatori presenti all’iniziativa. Un’onda che attraversa il Paese da Nord a Sud.

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