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L’Ucraina degli imbarazzi occidentali e la campagna estiva russa

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I russi sfondano a nord est e avanzano a Kharkiv, Sumy e Zaporizhia, avverto le fonti militari più accreditate, ma è ancora presto per comprendere se Mosca ha scatenato la grande offensiva estiva che tutti avevano previsto, avverte Analisi Difesa. Ma è certo che le forze russe stanno accelerando le operazioni d’attacco su quasi tutti i fronti, mentre l’impotenza e le divisioni occidentali si nascondono dietro il silenzio mediatico.

Prologo ad un attacco in profondità

Un reportage del New York Times rivela che le perdite ucraine sono severe anche a causa del dominio del cielo da parte dei droni russi e la minaccia di accerchiamenti su diversi fronti si fa sempre più concreta. I reparti ucraini rimangono spesso in prima linea per settimane, senza turni e senza la possibilità di evacuare i feriti, la tragica realtà sul campo.

Valutazioni di Analisi Difesa

Evidente il tentativo russo di manovre di accerchiamento che impongano alle guarnigioni ucraine il ritiro per evitare di essere sopraffatte. Operazioni che richiedono tempi più lunghi ma che permettono ai russi di risparmiare molte vite tra le proprie fila rispetto ad attacchi frontali alle roccaforti ucraine che nella regione di Donetsk sono state fortificate fin dal 2014. Le manovre di accerchiamento progressivo permettono di sovrastare con l’artiglieria e i bombardamenti aerei le postazioni ucraine bersagliando le vie logistiche fino a bloccare i flussi di rifornimenti.

L’intenzione russa dichiarata

Anche nell’ultimo colloquio telefonico con Trump, Putin si è detto pronto a continuare il processo negoziale con l’Ucraina ma che in assenza dell’accettazione da parte di Kiev delle condizioni poste da Mosca, il conflitto è destinato a continuare, e con esso il progressivo logoramento delle forze di Kiev. «Non è possibile in questa fase raggiungere gli obiettivi in Ucraina attraverso i canali diplomatici e quindi prosegue l’offensiva su larga scala», avverte Mosca. Solo accenna positivo, gli scambi di prigionieri e dei corpi dei caduti che continua: restituiti quasi 6.100 corpi di soldati ucraini contro meno di 80 russi.

L’ondivago Trump intanto…

Altalena politico diplomatica Usa anche sul fronte ucraino. Dopo l’annuncio shock dei giorni scorsi su uno stop alle forniture militari americane, ieri Trump ha promesso che le armi torneranno ad arrivare all’Ucraina perché ‘deve difendersi’. E nel suo consueto linguaggio accusa Putin di dire ‘un sacco di stronzate’. Poi i toni sono saliti ulteriormente, con il poco diplomatico utilizzo del termine ‘stronzate’ rispetto ai discorsi di Putin pronunciati durante tutte le telefonate tra i due leader. La retromarcia della Casa Bianca sulle armi è stata accolta con disappunto dal Cremlino, ma a Kiev vince il dubbio sulla credibilità di Trump. Le scorte dei Patriot a disposizione del Pentagono sarebbero infatti ridotte all’osso, sottolinea l’ANSA con Luca Mirone.

Troppi fronti di guerra per l’arsenale Usa

Lo stop alle armi a Kiev, che facevano parte del pacchetto approvato da Joe Biden, era stato deciso dal capo del Pentagono con la revisione delle scorte dopo aver armato Israele nei raid sui siti nucleari iraniani. Agli Usa resterebbe a disposizione soltanto il 25 % dei Patriot per tutti i loro piani militari. A questo punto quindi non è chiaro quanti di questi preziosissimi sistemi anti-missile arriveranno in Ucraina. Secondo Axios, che cita fonti anonime, Trump avrebbe promesso di consegnare subito 10 intercettori a Zelensky. Le consegne programmate in origine per gli ucraini, tuttavia, erano di 30 unità. In questa incertezza Kiev ha chiesto maggiori dettagli all’alleato.

Mosca e le ‘stronzate‘ di Trump

Il Cremlino evita di rispondere agli insulti personali, e concede a Trump ‘i suoi sforzi per avviare un negoziato diretta tra Russia e Ucraina’. La versione di Mosca è che il continuo riarmo di Kiev è da imputare ad una «linea scelta dagli europei», forse ‘volenterosi’ ma poco efficaci. Poche armi e qualche soldo.

  • L’Unione Europea sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina. Lo riferisce Bloomberg citando fonti vicine alla questione. L’importo potrebbe essere incluso nella proposta per il prossimo Bilancio Ue settennale, che dovrebbe essere presentato entro la fine del mese. Se approvato dagli Stati, il finanziamento inizierebbe a essere erogato nel 2028. Per allora, o guerra o Ucraina finita.

10/07/2025

da Remocontro

rem

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