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Mancate coperture per 12 miliardi: sgravi a famiglie con figli in alto mare

Mancate coperture per 12 miliardi: sgravi a famiglie con figli in alto mare

Legge di Bilancio. Aumentare le detrazioni esclude i nuclei più poveri, rischio ricorso Ue su l’assegno unico

Fra ritardi e punti interrogativi, la terza legge del Bilancio del governo Meloni diventa sempre più intricata. Su circa 25 miliardi di manovra, ai tecnici del Mef di Giorgetti mancano ancora 10-12 miliardi di copertura.

Niente sarà definito con il Piano strutturale di bilancio (Psb), che il governo ha annunciato di portare in Consiglio dei ministri martedì 17 settembre e che il parlamento discuterà a ottobre dopo gli ultimi dati Istat.

Da due giorni si parla insistentemente dell’intenzione di dare un segnale alle famiglie con figli, oltre a confermare il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro annuni e dell’Irpef, possibilmente ampliandolo riducendo la seconda aliquota dall’attuale 35% al 33%.

Quanto al taglio fiscale per le famiglie con figli, Giorgetti ne ha parlato nei vertici di maggioranza. Il punto è decidere quale strumento utilizzare. Agire con l’aumento delle detrazioni relative alle spese per i figli (scuola, libri, mensa, sport) potrebbe essere una strada, ma il beneficio non raggiungerebbe i nuclei a più basso reddito che sono incapienti.

Prende corpo l’ipotesi di aumentare l’assegno unico per le famiglie a basso reddito e con più figli, una misura questa che consentirebbe anche un maggior controllo della spesa pubblica e che arriverebbe direttamente nelle tasche dei beneficiari. Ma anche scommettere sull’assegno unico potrebbe risultare problematico, considerando la procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea sui requisiti per ottenerlo.

Uno dei capitoli «aggredibili» è quello delle tax expenditure, le detrazioni e i tantissimi bonus alle imprese. Gli interventi di riordino e razionalizzazione sono considerati necessari, da questo governo e dai precedenti, ma finora niente è successo: tra sconti fiscali erariali (625) e agevolazioni locali (114), le voci interessate ammontano complessivamente a 739, per un minor gettito pari a 125,6 miliardi (82 miliardi erariali e 43,6 locali).

In alcuni casi le agevolazioni si sovrappongono. Per questo si pensa all’istituzione di un monitoraggio unitario presso l’Inps, per evitare ‘duplicazioni’ di aiuti tra i vari enti. L’ipotesi in corso di valutazione è quella di prevedere lo stop ai minibonus e di introdurre una tetto massimo, magari modulato in base al reddito e al numero dei figli, per le detrazioni fiscali.

Sarebbero escluse dall’intervento le spese sanitarie e quelle per i mutui.

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