08/11/2025
da Il Fatto Quotidiano
Il presidente del consiglio lo fa e lo scrive anche sui social. Ma secondo i sondaggi l'81% degli elettori della destra e l'84% di quelli del centrosinistra sono favorevoli a tassare i grandi patrimoni
“Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al Governo, non vedranno mai la luce”. A scanso di equivoci, Giorgia Meloni ci tiene a rassicurare anche a parole i titolari di grandi patrimoni: non saranno colpiti da tasse extra. Il messaggio è stato affidato al social di Elon Musk, X, il giorno dopo che il leader della Cgil, Maurizio Landini, era tornato a proporre un contributo di solidarietà dall’1% dei contribuenti più ricchi. Intesi come i titolari di patrimoni sopra i 2 milioni di euro, quindi ricchi per davvero, per i quali l’ex segretario della Fiom propone l’imposizione di un’aliquota dell’1,3%. La tassa, secondo le stime della Cgil, impatterebbe su circa 500mila contribuenti, generando un gettito addizionale annuo di circa 26 miliardi di euro.
Il messaggio di Meloni, del resto, è in linea con i fatti. Istat, Bankitalia, Corte dei Conti e Ufficio parlamentare di bilancio hanno appena evidenziato empiricamente come la legge di Bilancio all’esame delle Camere avvantaggi i più ricchi del Paese. E la tendenza è assolutamente coerente con le scelta fatte con le altre tre finanziarie del governo della leader di Fratelli d’Italia.
Eppure, come ricorda Nicola Fratoianni sempre su X, “l’81% degli elettori della destra è favorevole all’introduzione di una tassa sulle grandi ricchezze, e l’84% degli elettori di centrosinistra è d’accordo con questa ipotesi. Una tassa che si rivolgerebbe a un settore limitatissimo del nostro Paese, e che non metterebbe in povertà nessuno, ma i cui benefici per tanti sarebbero evidenti. Allora ci muoviamo? Meloni e Tajani accoglierete le nostre proposte su questo?”.
Il leader di Avs davanti alle telecamere di Sky Tg24 sottolinea poi che “con la destra al governo aumentano le persone in povertà, aumentano tra il 2023 e 2024 addirittura di un milione, poco più, gli italiani e le italiane che rinunciano a curarsi, perché non se lo possono più permettere. Non è rassicurante sapere che gli stipendi di questo paese, unico caso in Europa da trent’anni, sono sostanzialmente fermi, mentre il costo della vita continua ad aumentare. C’è poco da fare, non è questione di collocazione, di schieramento politico, tanto meno di ideologia, basterebbe andare in giro e parlare con le persone in carne ed ossa”.

