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Meloni stringe accordi ed elargisce baci e abbracci ad al-Sisi: di Giulio Regeni non importa più nulla

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Politica italiana

Meloni in Egitto stringe accordi con al-Sisi e la verità sulla morte di Giulio Regeni passa in secondo piano.

“Verità e giustizia” per Giulio Regeni, ribadisce la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma a modo suo. Perché intanto, insieme ad altri capi di Stato e di governo Ue, Meloni firma accordi con l’Egitto di al-Sisi, proprio colui che ha coperto gli assassini del giovane ricercatore italiano. E, contrariamente a quanto sostiene lei stessa, il punto sembra non essere neanche stato affrontato nel bilaterale tra i due.

Meloni, in Egitto per la firma dell’accordo sui migranti che replica quello già molto controverso con la Tunisia, parla di giornata “storica”. E lo fa alla vigilia della seconda udienza del processo per l’uccisione di Giulio Regeni. Certo, la presidente del Consiglio garantisce che la posizione dell’Italia sul tema non cambia. Anche se, a questo punto, viene da chiedersi se la posizione sia quella dell’indifferenza. 

MELONI FA ACCORDI CON AL-SISI, MA PER REGENI ANCORA NESSUNA GIUSTIZIA

A parole la presidente del Consiglio vuole giustizia per Regeni, ma gli affari vengono prima: questa vicenda non può impedire di stipulare accordi “strategici” con l’Egitto. Meloni, in un punto stampa e sollecitata dai cronisti, assicura che “l’Italia pone tendenzialmente sempre questa questione”.

Eppure, magari sarà solo un’omissione egiziana, nel resoconto del bilaterale tra Meloni e al-Sisi, rilanciato solamente dal Cairo, non c’è traccia della discussione su Regeni. Intanto, però, l’Ue garantisce 7,4 miliardi all’Egitto fino al 2027, di cui 200 milioni a fondo perduto per la gestione dei migranti. A questo si aggiungono i dieci memorandum siglati tra Italia ed Egitto, che rientrano nell’attuazione del Piano Mattei. Non di certo intese per chiedere la verità sulla morte di Regeni. 

CASO REGENI, LA POLEMICA E LO SCONTRO MELONI-SCHLEIN

Nella dichiarazione congiunta rilasciata alla fine dei colloqui si parla dell’Egitto me di un “partner affidabile” e si sottolinea che si lavorerà per “promuovere ulteriormente la democrazia, le libertà fondamentali e i diritti umani” nel Paese. E proprio qui viene sottolineato il punto critico dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, che ricorda come è proprio il rispetto dei diritti umani che manca nell’Egitto di al-Sisi. 

Schlein attacca parlando di “accordi con i regimi come quello egiziano, che da anni sta coprendo gli assassini di Giulio Regeni”. Meloni replica sostenendo che “c’è un processo in Italia che sta andando avanti, continueremo a tentare di ottenere qualcosa di più”. Intanto anche dal Movimento 5 Stelle, con l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, arriva la richiesta di ottenere la verità sulla morte di Giulio Regeni: “Sappiamo che quello di al-Sisi era allora come è ora un Paese in cui non si rispettano i diritti umani”. 

L’UDIENZA SUL CASO REGENI

Oggi, intanto, è in programma a Roma la seconda udienza del processo a carico dei quattro 007 egiziani accusati di aver rapito, torturato e ucciso Giulio Regeni. Presenti i genitori del giovane ricercatore, Claudio e Paola, che prima di entrare in tribunale hanno detto: “Siamo ostinatamente presenti”. Fuori dal tribunale è in corso un sit-in di solidarietà a cui partecipano anche i vertici della Fnsi.

18/03/2024

da La Notizia

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