25/08/2025
da Remocontro
Zelensky insiste, ‘nessuna cessione di territorio ucraino’, che in realtà ha già perso. Con altre migliaia di morti per farselo portare via e porre fine al massacro. Le forze armate russe hanno conquistato la parte occidentale di Konstantiniyvka, nell’oblast di Donetsk. Intanto Francia e Germania di nascosto o strepitando…
Fronte politico, vince la confusione
Come spesso è accaduto da quando è iniziata la guerra russo-ucraina, la situazione è grave ma non seria, come sta dimostrando il dibattito sulle garanzie di sicurezza da offrire Kiev. Garanzie necessarie per un’ipotetica pace tra Mosca e Kiev in seguito a un ipotetico accordo di cui al momento non si vedono i presupposti, considerato che l’Ucraina non ha accettato di cedere i territori perduti e già in mano ai russi, prima condizione per portare Mosca al tavolo delle trattative.
‘Accerchiamento operativo’
Il neo lessico 2025: le truppe russe che hanno effettuato ‘l’accerchiamento operativo’ –l’isolamento di fatto- di Kostantiniyvka, la più meridionale delle roccaforti che costituiscono la ‘linea fortificata’ ucraina nell’oblast di Donetsk. L’elemento di svolta, l’offensiva a nord est di Pokrovsk che ha permesso ai russi di avanzare rapidamente verso nord superando l’ultima linea fortificata ucraina. La conferma dall’Institute for the Study of the War filo-Kiev e le sue dettagliate mappe.
Quali obiettivi?
Oltre il ‘militarese’, cosa vuol dire questo lento progredire di ammazzamenti reciproci? I russi non mirerebbero a penetrare in profondità dietro le linee ucraine, ma ad attirare le forze di Kiev in un punto specifico per indebolire il fronte. Insomma, privilegiare l’annientamento delle forze nemiche invece della conquista più rapida di territorio che non intendono poi dover controllare. In questo scenario, l’attacco a nord apparirebbe come un’operazione diversiva per assorbire le già scarse riserve ucraine. Fonti dell’unità Azov hanno confermato che «le forze armate ucraine sono praticamente prive di riserve, e che le brigate in prima linea sono al 30% degli effettivi».
Verso la battaglia finale?
Analisi Difesa aveva ipotizzato che i russi puntassero verso nord con l’obiettivo di chiudere la strada dei rifornimenti e della ritirata alle guarnigioni ucraine a difesa delle ultime roccaforti nella regione di Donetsk. Un’operazione che, in caso avesse successo, «potrebbe concludere la grande battaglia per la regione di Donetsk e forse l’intera guerra tagliando le linee logistiche della cosiddetta ‘Fortezza Donbass’, istituita dagli ucraini fin dal 2014 per oltre 50 chilometri».
Altri fronti e retrovie
Il comandante delle forze ucraine, generale Oleksandr Syrsky: «La situazione al fronte è davvero difficile. La Russia continua la sua offensiva strategica». A supporto delle offensive lungo la prima linea e in risposta agli attacchi dei droni ucraini contro raffinerie e obiettivi energetici sul territorio russo, Mosca ha intensificato gli attacchi nelle retrovie ucraine. Ieri su San Pietroburgo e Mosca attacchi di droni ucraini. L’aeroporto di Pulkovo (San Pietroburgo) ha sospeso le operazioni e decine di voli hanno subito ritardi.
Francia
- All’aeroporto ucraino di Lutsk negli ultimi mesi l’arrivo di aerei da trasporto privi di insegne e il ridispiegamento di aerei da combattimento Mirage 2000D, ceduti dalla Francia all’Ucraina in 6 esemplari di cui almeno uno andato perduto.
Germania
- «Putin non dovrebbe farsi illusioni sul fatto che il sostegno della Germania all’Ucraina possa vacillare»: lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, al suo arrivo a Kiev per una visita non annunciata, come riporta l’agenzia di stampa Reuters sul suo sito. «Al contrario, rimaniamo il secondo maggiore sostenitore dell’Ucraina a livello mondiale e il più grande in Europa», ha aggiunto, sottolineando che «l’Ucraina può continuare a contare sulla Germania». Truppe tedesche in Ucraina?