Sarebbe dovuta salpare per una nuova missione, ma ieri una squadra di ispettori della Capitaneria di porto è salita a bordo per ispezionarla. Oggi è arrivata l’ufficialità: la nave Mare Jonio della ong Mediterranea Saving Humans è stata posta in fermo amministrativo e non può lasciare il porto di Trapani, dove è ormeggiata l’imbarcazione. “Siamo in stato di fermo e abbiamo un ordine, impartito dal ministero dei Trasporti, di sbarcare, immediatamente, i mezzi di soccorso, pena la perdita dell’idoneità di navigazione”, ha spiegato il capo missione della ong, Luca Casarini, in una conferenza stampa.
L’ispezione, ha raccontato il capo missione, “è stata fatta con una squadra speciale, anti Ong. Il sesto reparto della Guardia costiera, capitanata dal capitano Andrea Zaffagnini, che dirige tutte le ispezioni nelle navi della ong per cercare di salvarle. Noi però siamo una nave che opera da sei anni, una nave che il registro navale indica come nave di soccorso“.
Dietro l’operazione, afferma Casarini, c’è un disegno preciso: “Vogliono tentare di impedirci di andare in mare a soccorrere le persone – ha detto Casarini -. Non sfugge a nessuno che questo avviene in un momento particolare, una visita che avviene durante il processo a Salvini. Occasionalmente. E non dico altro”, ha detto il capo missione riferendosi al processo in corso a Palermo per il caso Open Arms, in cui il ministro dei Trasporti – dal qual dipendono anche la Guardia costiera e le Capitanerie di porto – è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
“Vorrei solo ricordare che noi in quel processo siamo parte civile. Il Tribunale dovrebbe venire a conoscenza di questo ordine. Dopo l’ispezione di ieri ci hanno ordinato di sbarcare tutti i mezzi di soccorso a bordo” e questo “su ordine del ministro Matteo Salvini”, ha affermato Casarini. “Più di dieci ore di ispezione e non hanno trovato nulla se non l’applicazione di un provvedimento soggettivo – ha aggiunto – il provvedimento dice che se vogliamo navigare dobbiamo eliminare tutti gli equipaggiamenti, compresi i bagni, le docce, i gommoni di soccorso che hanno soccorso oltre 2000 persone in questi anni, e le zattere“. “Credo che questa sia la prima volta che a una nave viene ordinato di non avere mezzi di soccorso a bordo- dice Casarini – Non ci dicono che non possiamo navigare, ma che possiamo navigare senza soccorrere nessuno. E questo avviene in un quadro del Mediterraneo dove contiamo oltre 1.500 morti accertati”.
“Non può essere una denuncia a sospenderci la navigazione – ha aggiunto Alessandro Metz, armatore sociale di Mediterranean Saving Humans -. Noi continueremo, non possiamo fare diversamente. Insomma, non ci bloccheranno“. “Salvini, mettiti il cuore in pace – ha chiosato Casarini -: non riuscirai mai a dire a delle persone di non aiutare altre persone. Non riuscirà mai a dire a delle persone di non soccorrere chi ha bisogno di soccorso in mare. Accade dall’Odissea e anche da prima. Salvini devi metterti il cuore in pace, noi continueremo ad andare in mare con ogni mezzo possibile per soccorrere chi ha bisogno di aiuto”.
18/09/2024
da Il Fatto Quotidiano