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Nato e Gran Bretagna parlano di guerra imminente con la Russia. L’Alleanza spende in armi 10 volte più di Mosca (e l’Ue più del doppio)

Nato e Gran Bretagna parlano di guerra imminente con la Russia. L’Alleanza spende in armi 10 volte più di Mosca (e l’Ue più del doppio)

Politica estera

18/12/2025

da il Fatto Quotidiano

Gianni Rosini

Il blocco occidentale unito ha speso nel 2025 più di 1.200 miliardi di euro nel comparto della Difesa, 381 solo l'Unione europea. Mosca si è fermata a 142 miliardi

Mentre WashingtonMosca e Kiev manifestano soddisfazione per gli ultimi colloqui di pace sull’Ucraina, in Europa si continua a parlare di guerra. Non di quella che da quasi quattro anni sta martoriando la popolazione civile ucraina, ma quella che verrà. Almeno secondo loro. L’11 dicembre è stato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, a dichiarare che “noi siamo il prossimo obiettivo della Russia e siamo già in pericolo“. L’ex primo ministro olandese si è contraddistinto, da quando è salito alla guida dell’Alleanza, per le dichiarazioni roboanti e, in alcuni casi, allarmiste. “La pace è finita“, ha poi ribadito Ursula von der Leyen. Lo pensa anche il capo di Stato maggiore della Difesa britannico, Richard Knighton, che rivolgendosi direttamente alla popolazione ha detto: “Le famiglie devono essere pronte a mandare i loro figli e le loro figlie in guerra contro la Russia”. Una guerra che, aggiunge sempre Rutte, potrebbe scoppiare entro i prossimi cinque anni, nonostante Mosca ribadisca ad ogni occasione di non avere mire espansionistiche in territorio Nato.

Il disimpegno americano, però, spaventa gli alleati ed è per questo che gli Stati membri si sono impegnati non solo a raggiungere la quota del 2% del Pil in spese nella Difesa nel 2025, ma ad alzare questa percentuale al 5% (il 3,5% destinato alle spese militari tradizionali, mentre l’1,5% in sicurezza allargata che include cybersicurezza, infrastrutture e mobilità militare) entro il 2035. Per capire quanto, ad oggi, la Russia e i suoi alleati rappresentino una minaccia per l’Europa non resta quindi che quantificare le spese militari dei due blocchi.

Il fronte occidentale

Il grosso della spesa del blocco Nato riguarda naturalmente gli Stati Uniti. Il 17 dicembre il Senato ha approvato in via definitiva, in attesa della firma finale del presidente Donald Trump, il National Defense Authorization Act (NDAA), la legge federale americana che stabilisce la spesa futura per la Difesa. Per il 2026 quella degli States si conferma in linea col 2025, con 900 miliardi di dollari contro gli 895 dell’anno precedente, circa 765 miliardi di euro. Anche l’Unione europea fa segnare un trend in salita: nel 2025 la spesa per la Difesa è aumentata dell’11%, con 381 miliardi di euro che superano i 344 del 2024. Una tendenza che non conoscerà un’inversione nei prossimi anni, visto che la Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha lanciato il suo piano di riarmo, che adesso si chiama Preserving Peace, che nel 2035 potrebbe aver raggiunto un costo totale effettivo di 6.800 miliardi di euro. E alcuni Paesi si sono già adeguati: la Germania, ad esempio, ha stanziato 850 miliardi per il suo piano di riarmo.

Già sommando le spese 2025 di Stati Uniti e Unione europea, la cifra totale raggiunge quota 1.141 miliardi. Se si vuol allargare lo sguardo alla Nato, ecco che devono essere tenuti in considerazione almeno gli altri tre attori principali all’interno dell’Alleanza: Regno UnitoTurchia e CanadaLondra vanta una spesa militare decisamente alta per gli standard europei, dato che nel 2025 ha deciso di investire 68 miliardi di euro nel comparto della Difesa. Istanbul, che, va detto, non sembra prendere nemmeno in considerazione l’ipotesi di uno scontro armato con la Russia, partner importante per il Paese del presidente Recep Tayyip Erdoğan, nel 2025 ha speso 33,4 miliardi e prevede un aumento del 33% per il 2026, per un totale di oltre 43 miliardi. Ottawa, infine, ha contribuito con 21 miliardi. Solo con questi tre Paesi in più, il totale sale a 1.263 miliardi di euro.

Il fronte orientale

La cifra investita dal blocco Nato è quasi 10 volte superiore a quella della Russia. Mosca nel 2025 ha investito 142 miliardi di euro nell’industria della Difesa e secondo il Carnegie Russia Eurasia Center di Berlino questa cifra sembra addirittura destinata a calare nel 2026, non si sa se per una previsione di fine conflitto o altro. Con una sproporzione del genere, pensare a un attacco russo su suolo Nato appare molto difficile. Anche ipotizzando un disimpegno totale di Stati Uniti e Turchia dallo scontro con Mosca, i Paesi rimanenti varrebbero comunque 465 miliardi di investimenti all’anno in Difesa, più del triplo della Federazione. Certo, stiamo parlando di Stati che non conoscono una guerra sul loro suolo da decenni, ma allo stesso tempo la Russia viene da quasi quattro anni di conflitto nel quale ha sacrificato un enorme quantità di mezzi, energie (anche economiche) e perso centinaia di migliaia di soldati.

È possibile ipotizzare che Vladimir Putin, o chi per lui, possa godere addirittura dell’appoggio militare della Cina, il più grande esercito al mondo? La storia della Repubblica Popolare, più aggressiva in campo economico che militare, dice il contrario. Anche tenendo conto che l’unico dossier che potrebbe portarla a impugnare le armi sembra quello di Taiwan. Ma se, per assurdo, questa alleanza militare dovesse nascere, stiamo parlando di una potenza che nel 2024 ha speso 230 miliardi di euro nella Difesa e ha annunciato, per il 2025, un aumento del 7% che porterebbe il totale a 246 miliardi totali. Alcuni osservatori sostengono, però, che la spesa reale potrebbe far registrare un balzo in avanti del 40%, fino a 322 miliardi. Ecco, solo unendo questa cifra a quella della Russia si può raggiungere quella di una Nato privata di Stati Uniti e Turchia, con la Russia che godrebbe di una netta superiorità nel campo degli ordigni nucleari. Resta da capire se questa ipotesi rientri nel campo della realtà o della fantasia.

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