ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

ATTUARE LA COSTITUZIONE PER CAMBIARE L'ITALIA

Negoziati Ucraina, “Usa puntano a cessate il fuoco entro Pasqua”. L’Europa esclusa riunisce una “unità di crisi”: a Parigi va anche Meloni

Negoziati Ucraina, “Usa puntano a cessate il fuoco entro Pasqua”. L’Europa esclusa riunisce una “unità di crisi”: a Parigi va anche Meloni

Per la Finlandia "l'Ue ha bisogno di un inviato speciale". Zelensky parla dei nuovi raid russi e commenta: "Non è quello che fanno coloro che vogliono davvero che la pace"

I leader dell’Unione europea provano a mettere in campo la contromossa dopo l’annuncio Usa dell’esclusione dell’Europa dal tavolo dei negoziati per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron ha convocato una riunione di emergenza di alcuni leader europei per lunedì pomeriggio a Parigi: tra loro ci sarà anche Giorgia Meloni. Ma mentre l’Europa riunisce questa sorta di unità di crisi, gli Usa spingono sull’acceleratore. Secondo quanto scrive Bloomberg l’amministrazione Trump ha dichiarato ai funzionari europei di voler raggiungere un cessate il fuoco in Ucraina entro Pasqua, quindi entro il 20 aprile. Una fonte dell’agenzia ha osservato che raggiungere un accordo entro la fine dell’anno è uno scenario molto più probabile. Bloomberg scrive anche che i funzionari europei stanno lavorando a un nuovo importante pacchetto volto ad aumentare la spesa per la difesa e a sostenere Kiev. Ma i piani di spesa non saranno annunciati prima delle elezioni tedesche del 23 febbraio per evitare di alimentare le polemiche prima del voto.

I colloqui a Riad – L’incontro a Parigi precederà di un solo giorno l’avvio dei colloqui di pace in Arabia Saudita tra i rappresentanti statunitensi e i negoziatori russi e ucraini, proprio mentre il segretario generale della Nato, Mark Rutte, (anche lui tra tra gli invitati a Parigi) esorta gli europei a “combattere per essere al tavolo delle trattative” e, invece di lamentarsi per essere stati esclusi dai negoziati, a “trovare nuove idee per esempio sul flusso di armamenti verso l’Ucraina o sul training dei soldati“. E la Finlandia suggerisce che “l’Europa ha bisogno di un inviato speciale“, così come Zelensky che chiede “una voce unica” per l’Ue.

La posizione Usa – Le parole durante la conferenza di Monaco dell’inviato dell’amministrazione Trump per la Russia e l’Ucraina hanno irritano (e non poco) molti europei e alleati della Nato. Dopo l’attacco del vicepresidente statunitense JD Vance all’Ue su democrazia e libertà di espressioneKeith Kellogg ha ribadito la chiusura delle porte agli europei al tavolo dei negoziati: “Potrebbe irritare un po’, ma sono molto onesto”, ha detto l’inviato di Trump. “Ai miei amici europei, dico: entrate nel dibattito, non lamentandovi del fatto che potreste, sì o no, essere al tavolo, ma proponendo idee, aumentando la spesa”, ha aggiunto. Il problema, ha spiegato Kellogg, è che Trump non vuole ripetere gli errori del formato di Minsk, quando c’erano troppe persone al tavolo e poi non si è arrivati al successo.

L’unità di crisi a Parigi – Molti leader europei ritengono, però, questo scenario sconcertante. Da qui la mossa di Macron. A elencare alcuni degli invitati a Parigi sono state fonti britanniche sentite dal Guardian: oltre a Francia e al segretario della Nato, dovrebbero essere presenti anche i leader di ItaliaGermaniaPolonia e Regno Unito. Poi nel pomeriggio di domenica fonti dell’Eliseo confermano che alla “riunione informale con i capi di governo” parteciperanno anche SpagnaOlanda e Danimarca e sarà presente anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. L’intenzione di Macron, viene precisato, è quella di “avviare consultazioni fra dirigenti europei sulla situazione in Ucraina e i nodi della sicurezza in Europa”. La riunione si svolgerà “nel pomeriggio”, e “i lavori potranno prolungarsi in altri formati per riunire tutti i partner interessati alla pace e alla sicurezza in Europa”. “In conseguenza dell’accelerazione sul dossier ucraino e in conseguenza di ciò che hanno dichiarato i leader americani, riteniamo che sia necessario per gli europei fare di più, meglio e agire in modo coerente per la nostra sicurezza collettiva”, ha affermato un consigliere del presidente francese Macron.

In Arabia Saudita – Tutto questo mentre il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Mike Waltz, il segretario di Stato Marco Rubio e l’inviato di Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff si stanno dirigendo a Riad per avviare colloqui di pace con i negoziatori russi e ucraini. Secondo quanto riferisce Politico, citando un parlamentare repubblicano e due funzionari statunitensi a conoscenza del piano, non ci sarà però l’inviato speciale statunitense per i colloqui Ucraina-Russia, Keith Kellogg. Ma è anche in dubbio la presenta di inviati di Kiev. Una fonte autorevole del governo ucraino ha detto alla Bbc che Kiev non è stata invitata a partecipare ai colloqui che si terranno nel Regno saudita.

Rutte agli europei: “Basta lamentarsi” – Per essere presenti al tavolo delle trattative “gli europei devono combattere”, dichiara il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in un’intervista alla Stampa, spingendo gli Stati Ue a investire ancora di più in armi e difesa. “Io sento Paesi europei lamentarsi di non avere immediatamente un posto al tavolo delle trattative. Ma c’è bisogno di un atteggiamento più maturo, non serve dire soltanto ‘dovrei essere lì”, insiste Rutte secondo il quale servono “nuove idee”. “Il mio ragionamento è: organizzatevi, discutete di un piano di Difesa, elaborate un piano strategico e pensate a cosa siete in grado di fare. Gli europei attualmente non spendono abbastanza nella loro Difesa e gli Usa hanno preso l’iniziativa di un accordo di pace. Non basta dire spenderemo in futuro, bisogna farlo in tempi ravvicinati. E a quel punto tornerete al tavolo delle trattative”, ha aggiunto il segretario della Nato.

La proposta della Finlandia – Una “nuova idea” arriva dal presidente finlandese Alexander Stubb. “Se c’è un tavolo negoziale penso che dovremmo fare qualcosa di simile a quanto è stato fatto in Kosovo“, ha affermato Stubb. “L’Europa ha bisogno di un inviato speciale come Martti Ahtisaari (per il Kosovo), e poi un vice inviato che sia al livello di Kellogg”, ha detto Stubb alla conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Quello che ci è mancato in Ucraina negli ultimi anni – ha aggiunto – è stata una personalità altamente rispettata da tutti, presa in considerazione a Mosca e a Kiev e con il sostegno di Washington e delle capitali europee e di altri leader, incluso il Sud del mondo, che potesse avere l’autorità di gestire i colloqui di pace”, ha poi sottolineato il primo ministro croato Andrej Plenkovic, allo stesso panel. “Abbiamo bisogno dell’alta visibilità di qualcuno forte, che possa gestire il processo”.

I dubbi di Zelensky – Intanto mentre da Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov assicura che “i colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano, Donald Trump, inviano un potente messaggio che la Russia e gli Usa affronteranno i problemi attraverso il dialogo“, dal fronte ucraino il presidente Volodymyr Zelensky sottolinea che domenica “più di centomila persone a Mykolaiv sono rimaste senza riscaldamento a causa di un attacco russo con droni alle infrastrutture critiche della città”. I raid su “una normale città ucraina” che “non ha nulla a che vedere con i combattimenti e la situazione al fronte“, spiega Zelensky, “dimostra ancora una volta che i russi stanno combattendo contro il nostro popolo, contro la vita in Ucraina”. Questo combattere “con cattiveria, senza allentare la pressione“, per il presidente ucraino “non è quello che fanno coloro che vogliono davvero che la pace venga ristabilita e si preparano ai negoziati”. Poco prima lo stesso Zelensky aveva comunque annunciato su X che Kiev aveva “iniziato a lavorare con il team del presidente Trump e possiamo già vedere che il successo è raggiungibile“. “In questo momento – scriveva – il mondo guarda all’America come alla potenza che ha la capacità non solo di fermare la guerra, ma anche di aiutare a garantire l’affidabilità della pace in seguito”. E sabato, dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente ucraino aveva anche lui esortato l’Europa ad avere “una voce unica” e “non di una dozzina di voci diverse”. “Anche coloro che vanno regolarmente a Mar-a-Lago devono far parte di un’Europa forte. Perché il presidente Donald Trump non ama gli amici deboli, rispetta la forza”, ha detto Zelensky.

17/02/2025

da Il Fatto Quotidiano

Redazione

share