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Nel 2024 più morti sul lavoro, ma per Calderone sono diminuiti

Nel 2024 più morti sul lavoro, ma per Calderone sono diminuiti

La ministra Calderone afferma che nel 2024 le morti sul luoghi di lavoro sono in calo, ma i dati dell'Inail la smentiscono.

No, i morti sul luogo di lavoro non sono diminuiti nel 2024. Nonostante quel che dice la ministra del Lavoro, Marina Calderone. “Nel 2024 i morti sui luoghi di lavoro sono stati in leggerissimo calo”, ha detto la ministra in un’intervista a La Stampa. Un’affermazione che, però, viene smentita dai dati. E le uniche possibili giustificazioni dipendono da un’interpretazione delle cifre, da parte di Calderone, che non corrisponde a quest’affermazione. Partiamo dall’intervista, nella quale Calderone afferma che i morti sui luoghi di lavoro sono diminuiti nel 2024. Sembra così escludere le morti in itinere. Inoltre, poco dopo, nella stessa risposta a una domanda, la ministra aggiunge: “Non voglio sottolineare il fatto che i dati vanno analizzati facendo riferimento al numero crescente di occupati e soprattutto non voglio mettermi a puntualizzare su criteri statistici”. Ma, appunto, i dati dicono che le morti sono aumentate in numero assoluto e Calderone non dice che il calo invece è solo in rapporto al numero degli occupati.

Morti sul lavoro, cosa dicono davvero i numeri e perché smentiscono Calderone

Cosa dicono i dati Inail? Partiamo dagli infortuni totali, non solo quelli mortali. Sono effettivamente in calo quelli in occasione di lavoro (-1,9%) mentre aumentano quelli in itinere (+5%). Complessivamente le denunce di infortunio sul lavoro sono in calo dello 0,7%. Ma Calderone non fa riferimento agli infortuni: parla di morti sul lavoro, sempre che non abbia fatto confusione nella risposta. Passiamo poi ai decessi. Nel 2024 i casi mortali, escludendo gli studenti, sono stati 1.077. Ovvero 48 in più rispetto al 2023. E l’aumento non è solo dei decessi in itinere, dove si passa da 239 a 280. Ad aumentare sono anche gli infortuni mortali sui luoghi di lavoro, che salgono da 790 a 797. Una variazione minima, ma l’aumento c’è.

Al massimo si può considerare che il 2024 ha avuto quattro giorni feriali lavorativi in più del 2023, ma è difficile che il raffronto di Calderone tenga in considerazione questo dato. L’unico aspetto che rispecchia ciò che dice la ministra è quello riguardante l’incidenza degli incidenti mortali sul totale dei lavoratori: si scende dai 3,32 decessi ogni 100mila occupati del 2023 ai 3,31 del 2024. Lo 0,3% in meno. Ma il numero assoluto di morti sui luoghi di lavoro, contrariamente a ciò che dice Calderone, è aumentato e non diminuito nel 2024.

E proprio per questa ragione la capogruppo M5s in commissione Bilancio del Senato, Elisa Pirro, accusa Calderone di “dire falsità pure sui morti sul lavoro, asserendo che nel 2024 il loro numero è stato ‘in leggerissimo calo’. Ci sarebbe piaciuto se così fosse stato, peccato che, per l’appunto, ciò non sia vero. Le sarebbe bastato leggere l’ultimo paper dell’Inail per scoprire che lo scorso anno ci sono state 797 vittime ‘in occasione di lavoro’, ossia 7 in più del 2023. Un incremento percentuale di quasi l’1%”. “Su questi temi – conclude Pirro – non si scherza”.

13/03/2025

da La Notizia

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