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Nuovi bombardamenti a Rafah. Almeno 14 palestinesi uccisi a Nur Shams

Nuovi bombardamenti a Rafah. Almeno 14 palestinesi uccisi a Nur Shams

AGGIORNAMENTO 21 APRILE ORE 9.30

I palestinesi riferiscono di altri 16 morti ieri sera in un raid aereo contro 3 case a Rafah.

La maggior parte delle vittime (10)si sono avute nell’attacco alla casa della famiglia Abd Alael, nel quartiere di A-Tanur, nella parte orientale di Rafah. Le squadre di Protezione civile riferiscono che circa 50 corpi sono stati recuperati da una fossa comune situata presso l’ospedale Nasser a Khan Yunis.

CISGIORDANIA

Uno sciopero generale di protesta e lutto è in corso in Cisgiordania e a Gerusalemme Est mentre nel campo di Nur Shams (Tulkarem) si sta verificando il bilancio, che varia da 14 a 20, di palestinesi uccisi dall’esercito israeliano durante la sua lunga incursione e che, in apparenza, sembra terminata.

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della redazione

Pagine Esteri, 20 aprile 2024. Nella Cisgiordania occupata continua il raid dell’esercito israeliano nel campo profughi palestinese di Nur Shams, alle porte di Tulkarem. Secondo fonti locali almeno 14 persone – in gran parte  giovani, alcuni combattenti armati – sono state uccise ma non è possibile conoscere il numero reale delle vittime finché l’esercito israeliano non si ritirerà dal campo. Fonti non ufficiali riferiscono di un bilancio più grave: 19 forse 20 morti. Cinque corpi sono stati portati via dai militari israeliani.

Prosegue il raid dell’esercito e le testimonianze video denunciano il blocco delle ambulanze da parte dei militari israeliani, che impediscono il soccorso ai feriti e l’accesso al campo ai soccorsi e ai giornalisti. Sono stati effettuati arresti di massa.

Tre case sono state bombardate e i bulldozer hanno demolito gran parte delle infrastrutture causando, secondo i corrispondenti di Al Jazeera che seguono gli sviluppi fuori dal campo, la “peggiore distruzione degli ultimi decenni”.

Inoltre coloni israeliani, riferiscono testimoni, hanno ucciso durante un raid nel villaggio di Sawiya (Nablus) un autista di una ambulanza, Mohammed Musa di 50 anni. E’ il quarto palestinese ucciso da coloni negli ultimi giorni.

Oggi, domenica, è stato proclamato una sciopero generale in Cisgiordania e Gerusalemme est per protestare contro l’incursione a Nur Shams e le numerose uccisioni.

Sono almeno 473 i palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre 2023, 9.500 sono nelle carceri israeliane (erano 5.200 prima del 7 ottobre), di questi 3.660 in detenzione amministrativa, senza accuse, 200 i minori.

A Gaza due bombardamenti israeliani hanno colpito la città di Rafah che ospita ormai la maggior parte della popolazione della Striscia, 1 milione e mezzo, soprattutto sfollati, di sfollati ammassati nei palazzi e nelle tendopoli. 

Sono stati almeno 10 i morti, 9 solo a Tal as-Sultan, nella parte occidentale della città, dove la stragrande maggioranza dei palestinesi sfollati si è rifugiata dall’inizio della guerra. Una famiglia intera di 8 persone, tutte sfollate, è stata sterminata mentre si trovava nel suo appartamento. Su 9 uccisi, 6 bambini e 2 donne. 

Nella parte orientale della città ancora si contano i morti dell’attacco. Per il momento si sa per certo che una donna è rimasta uccisa. 

L’aumento del numero e della violenza degli attacchi su Rafah sta spingendo molti palestinesi a spostarsi, di nuovo, provando a cercare rifugio altrove. Ma non esiste un posto sicuro nella Striscia di Gaza. 

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