Mark Rutte, ex premier olandese, è il nuovo segretario generale della Nato e subito promette: “Aumenteremo il nostro supporto all’Ucraina”. Rutte ha ufficialmente raccolto il testimone da Jens Stoltenberg, in carica da dieci anni. “Hai alzato l’asticella per il segretario generale”, dichiara Rutte e non per tutti è un apprezzamento condiviso. Nel frattempo, i problemi interni ucraini non solo militari, sembra esplodere tutto in un colpo con dimissioni imposte che falcidiano il mezzo governo che rimane.
Rutte: ‘L’Ucraina resta la priorità’
Il nuovo segretario prende il posto di Stoltenberg. “La Nato deve essere forte”. Passaggio di consegne, ma poche le novità promesse. Rutte, sottolinea il diritto dell’Ucraina di colpire legittimi obiettivi militari in Russia – concede-, “è compito di ogni Paese decidere come l’Ucraina può usare le armi che riceve. Non posso dirlo io”. Frenata sulla linea Stoltenberg-Usa, mentre la crisi interna ucraina incombe. Guerra in Medio Oriente: “Seguiamo da vicino cosa succede in Libano: la Nato non ha ruolo specifico, siamo in contatto con i partner nell’area e spero che le ostilità finiscano il prima possibile”. Sull’impatto che potrebbero avere sulla Nato le elezioni presidenziali americani per la Nato, Rutte ha risposto: “Non sono preoccupato”. “Conosco bene entrambi i candidati. Trump ci ha spronato a spendere di più, e lo abbiamo fatto”.
Il Cremlino: ‘Con Rutte non cambia niente’
“La nostra aspettativa è che l’Alleanza del Nord Atlantico continui a lavorare nella stessa direzione in cui ha lavorato finora”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando l’insediamento di Mark Rutte come nuovo segretario generale dell’Alleanza. Peskov ha ricordato che in passato, come primo ministro olandese, Rutte “ha trascorso più di un’ora in trattative con il presidente russo Vladimir Putin”. Ma i Paesi Bassi hanno preso una posizione di esclusione totale di qualsiasi contatto con il nostro Paese, quindi non crediamo che accadrà nulla di nuovo o di significativo nella politica dell’Alleanza”.
Ucraina di male in peggio, per chi voglia guardare
Zelensky ammette: situazione difficile in prima linea. In 80 mila lasciano l’esercito senza permesso, rileva il Corriere della Sera. Non solo scarseggiano armi e munizioni per le unità in prima linea, ma i soldati sono pochi e di qualità sempre peggiore, denuncia Cremonesi. Episodi di trincee nel Donbass nei pressi di Pokrovsk e Chasiv Yar abbandonate dai coscritti in fuga. Il tema è delicato, la stampa ucraina minimizza e quella occidentale più servile, segue. Eppure, soldati e civili ne parlano in Rete, trapela nei discorsi di chi torna a casa in licenza, alimenta il malcontento popolare verso Volodymyr Zelensky, il suo governo e gli apparati militari.
Kyiv Post, un intellettuale in trincea
Serhiy Gnezdilov, noto intellettuale, che il 21 settembre ha annunciato in Rete l’intenzione di disertare a causa della corruzione e della cattiva gestione dei volontari della prima ora costretti a prolungare la leva. Nota Gnezdilov sconsolato: «Le autorità non si occupano dei nostri problemi. Ormai si pensa che al fronte vadano solo i perdenti che non hanno i soldi per corrompere gli ufficiali del reclutamento».
Ukrainska Pravda e il ministro della Difesa
Dall’Ukrainska Pravda, veniamo a sapere di altre tensioni interne al governo ucraino. Il ministro della Difesa Rustem Umierov annuncia il licenziamento di quattro dei suoi vice. “Ho firmato una richiesta al Consiglio dei Ministri sul licenziamento dei seguenti Vice Ministri della Difesa: Stanislav Haider, Oleksandr Serhii, Yurii Dzhyhyr e Liudmyla Darahan”. Sempre dalla cronaca attenta di Ukranska pravda: “Ministero della Difesa dell’Ucraina – Forze Armate, Intelligence e Servizio Statale per le Operazioni Speciali – ha un perimetro chiuso durante la legge marziale, e quindi tutti i processi interni devono essere chiari e controllati, e qualsiasi tentativo esterno o interno di influenzarli è inaccettabile”.
‘Tentativi interni ed esterni’, di chi e per cosa?
Citazione di Umierov: “Annuncerò separatamente le nuove nomine, comprese quelle dei viceministri”. Ma molto oltre, il ministro (indirettamente svelando), ha affermato che” il sistema di approvvigionamento della difesa è in fase di riforma”. Si rubava troppo? Sospetto motivato. Citazione di Umierov: “SpetsTechno Export (STE, una società di proprietà statale) viene trasferita dalla Defense Intelligence dell’Ucraina al Ministero della Difesa. Ho assegnato il compito di completare il processo di pulizia del sistema di approvvigionamento in stretta collaborazione con le forze dell’ordine e le agenzie anticorruzione”.
‘Puzza di bruciato’, se non di peggio
“Il Ministero della Difesa sta continuando a riformare l’Agenzia per gli appalti della Difesa (DPA) e l’Operatore logistico statale (SLO), avvicinando tali processi agli standard NATO”. Sempre problemi di soldi e corruzione e qualche denuncia Nato di troppo. Utile ricordareche solo il 20 settembre, Umierov aveva licenziato Viktor Zaitsev e Ihor Ostapenko, due vicedirettori del capo dello spionaggio Kyrylo Budanov, pianificando un intervento in quel settore strategico e particolarmente delicato.
La decisione di licenziarli non è stata coordinata con Budanov o su iniziativa di Budanov, viene sottolineato. Contemporaneamente, in rete circolano informazioni secondo cui il ministro della Difesa ha in programma di licenziare o ha già licenziato circa 20 generali e alti funzionari, e l’ufficio del Presidente starebbe progettando di sollevare Budanov dal suo incarico.
02/10/2024
da Remocontro