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Operai schiacciati, sciopero al porto di Genova

Operai schiacciati, sciopero al porto di Genova

Strage Infinita. A Prà l’incidente ripreso dalle telecamere, protesta immediata: «Basta, vogliamo sicurezza». Altri morti a Cagliari e Salerno. La dinamica è sempre la stessa: un mezzo che non si ferma e travolge i lavoratori ignari

A una settimana dal natale il sangue torna a scorrere al porto di Genova così come nella zona industriale di Cagliari e in una fabbrica di Postiglione (Salerno).

Tre operai schiacciati in una delle modalità quotidiane dell’inarrestabile strage sul lavoro.

A PERDERE LA VITA nel capoluogo ligure è stato il 52enne Giovanni Battista Macciò, conosciuto come Francesco, camallo da tanti anni. Dell’incidente questa volta ci sono le riprese delle telecamere a circuito chiuso del porto di Prà. Si vede nitidamente una ralla – una motrice usata per movimentare i container – fare inversione sulla banchina e girare verso sinistra ma non fermarsi più e andare a travolgere un’altra ralla, davanti alla quale era Francesco, a controllare un carico.

L’autista, originario del Levante, è stato investito mentre era sceso dal mezzo per controllare il carico. L’incidente è avvenuto intorno alle 4 di ieri notte. Ferito anche un secondo lavoratore, che si trovava alla guida di un altro mezzo. L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Martino, con trauma cranico.

Immediata anche la reazione dei sindacati dei camalli: dopo la tragedia il porto si è bloccato per uno sciopero di 24 ore, indetto dai Cgil, Cisl e Uil, con mobilitazione a Ponte Etiopia e ai varchi centrali dello scalo genovese per chiedere più sicurezza e formazione, richieste racchiuse da uno striscione: «Ci siamo rotti il cazzo di morire sul lavoro». I sindacati unitariamente sostengono di «aver denunciato più volte la pericolosità di quella zona» e chiedono che «gli Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) possano accedere a tutte le zone del porto, alcune oggi sono loro interdette».

FRANCESCO È STATO RICORDATO dal Comitato dei parenti delle vittime del ponte Morandi: «Una grande persona, un uomo che con la sua famiglia è stato vicino in modo particolare alle nostre famiglie fin dal 14 agosto 2018, era con noi sempre ogni 14 agosto, era con noi domenica per l’inaugurazione del Memoriale. Siamo sconvolti. Un giorno che non sarebbe mai dovuto arrivare, un’altra morte sul lavoro che non ha senso. Un mondo alla rovescia», conclude il Comitato Parenti vittime del Ponte Morandi.

UNA MANOVRA SBAGLIATA da parte di chi stava guidando un camion sarebbe all’origine anche della morte del 57enne Stefano Deiana, schiacciato dal mezzo pesante nell’officina dove lavorava nella zona industriale di Elmas, nel cagliaritano. Ferito anche il collega senegalese Abdoulaye Lo, trasportato all’ospedale Brotzu di Cagliari. L’incidente è avvenuto ieri intorno alle 13 nell’officina in via delle Miniere. Secondo quanto ricostruito, l’autista del mezzo, un 47enne, residente a Decimoputzu, non si sarebbe accorto della presenza dei due lavoratori, e avrebbe investito i due meccanici che, in quel momento, si trovavano sotto il mezzo. Il 57enne ha riportato gravi traumi da schiacciamento ed è morto sul posto nonostante i tentativi di soccorso da parte del personale del 118. Il 27enne, invece, ha riportato solo alcune lesioni e le sue condizioni non sarebbero gravi.

MOLTO SIMILE L’INCIDENTE avvenuto a Postiglione, nel Salernitano, costato la vita a Domenico Caputo. Il 36enne è stato travolto da un camion mentre lavorava nella fabbrica di famiglia. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato schiacciato dal portellone del mezzo pesante, probabilmente a causa di un guasto meccanico. Pare fosse intento a scaricare un carico dal camion quando è rimasto coinvolto nell’incidente.

Si conta un ferito invece nell’Aretino. Nel comune di Castiglion Fibocchi un uomo di 40 anni è rimasto schiacciato da una pressa per l’imbottigliamento del vino. È ora ricoverato alle Scotte di Siena, dove è arrivato in codice rosso.

19/12/2024

Il Manifeste

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