09/11/2025
da Il manifesto
Terra rimossa. Secondo le Nazioni Unite, ottobre è stato il mese più violento degli ultimi vent’anni in Cisgiordania: «crescita senza precedenti» della violenza, quasi 7mila attacchi dal 2006
Secondo le Nazioni Unite, ottobre è stato il mese più violento degli ultimi vent’anni in Cisgiordania: 264 aggressioni dei coloni israeliani contro palestinesi, con morti, feriti e distruzioni. L’Onu ha denunciato una «crescita senza precedenti» della violenza, con quasi 7mila attacchi dal 2006, un quarto dei quali soltanto nel 2025. Le aggressioni, spesso avvenute sotto la protezione dei militari, hanno costretto oltre 3.200 palestinesi a lasciare le proprie case, causando decine di morti, centinaia di feriti e la distruzione sistematica di abitazioni, veicoli e uliveti. Tra le vittime di quest’anno ci sono 42 minori.
L’Onu segnala anche più di 350 episodi di vandalismo e furti, e l’avvelenamento o l’abbattimento di 1.200 ulivi.
All’alba di sabato, l’esercito israeliano ha lanciato una nuova ondata di arresti in varie località della Cisgiordania. Almeno cinque persone sono state sequestrate, tra cui una donna di Sanur, a sud di Jenin, trattenuta per ore per fare pressione sul figlio, ricercato, affinché si consegnasse. I militari hanno fatto irruzione in decine di abitazioni, costretto intere famiglie a uscire e trasformato le case in postazioni militari temporanee, confiscando le registrazioni delle telecamere di sicurezza.
Nella serata di sabato, un palestinese è stato ferito dai soldati nella cittadina di al-Ram, a nord di Gerusalemme. Quasi in contemporanea, coloni armati, protetti dall’esercito, hanno attaccato il villaggio di Raba, a sud-est di Jenin, prendendo di mira abitazioni e terreni agricoli.
A Silat al-Harithiya, nel distretto di Jenin, i soldati hanno preso d’assalto la zona in cui si trova la scuola. Secondo le testimonianze degli abitanti, i militari hanno inseguito e picchiato i bambini che giocavano all’esterno dell’edificio scolastico.

