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Papa Francesco, la ‘rivoluzione liberale’ mancata e l’attacco da destra

Papa Francesco, la ‘rivoluzione liberale’ mancata e l’attacco da destra

Analisi di ‘Politico EU’ sui problemi sta vivendo la Chiesa cattolica, tensioni e problemi molto simili a quelle che nel XVI secolo, hanno provocato la Riforma protestante. La Chiesa sull’orlo di uno scisma in piena regola, azzarda il prestigioso sito politico che usa i suoi strumenti di analisi forse impropri in campo religioso, con probabili forzature. In aggiunta a quelle della nostra sintesi. Sul fronte opposto lo scismatico Viganò, alla destra di Trump.

Assaggi per non inciampare su un tema di tale rilevanza

«In un gelido pomeriggio dello scorso novembre nel centro di Berlino, poche centinaia Politici cattolici tedeschi, teologi e capitani d’industria nella sala riunioni dell’Hotel Titanic Chaussee per dare gli ultimi ritocchi ad una riforma ambiziosa da proporre ai loro vescovi e, per estensione, alla Santa Sede».

Delegati contro Papa Francesco

La Chiesa tedesca ragiona e contesta sui temi cruciali degli abusi sessuali da parte del clero, dei matrimoni gay e dei diritti trans. Qualche critica è feroce, come quella del teologo Andreas Lob-Hüdepohl. «Nessuno sa dove va, cambiando sempre idea. Non c’è linea nelle sue azioni, nessuna logica». Bersaglio Papa Francesco e critica più politica che teologica. Fronte opposto. ‘Francis’ ha dovuto affrontare attacchi dei conservatori, preoccupato di essere andato troppo oltre su temi come l’omosessualità, l’aborto e il capitalismo disumano. Ma quelli riuniti a Berlino si lamentano esattamente del contrario: non abbastanza ‘liberale’.

Francesco elettro per rinnovare la Chiesa

«Francesco è stato eletto per rinnovare la Chiesa cattolica», la premessa su ‘Politico’. Ma il Papa ha lasciato di fatto la Chiesa arcaica, l’accusa finale. ‘Ci ha provato’, riconoscono quei cattolici tedeschi, Francesco ha introdotto alcune riforme reali, donne ad alte cariche della Santa Sede, e una filosofia tollerante, aprendo il paradiso anche agli atei buoni. E sulla domanda sui sacerdoti gay: «Chi sono io per giudicare?» Tutto questo è stato accompagnato da uno sforzo di proiettare santità e umiltà. Pensione Santa Marta invece, l’opulenta dimora dei papi precedenti, e niente papamobile antiproiettile.

Anche Francesco ‘populista’?

L’anno scorso, la dichiarazione che autorizzava le benedizioni clericali per le coppie dello stesso sesso che però è stato diluita successivamente, come le riflessioni religiose sulla natura degli orgasmi. Riconosciuto invece lo sforzo di Francesco per un minimo di democrazia consultiva nella Chiesa, la ‘sinodalità’. Ma è passata inosservata la minaccia all’autorità papale esplosa proprio nelle regioni che nel XVI secolo hanno cullato le Ribellioni luterane.

Cominciarono i brontolii teutonici

Inizia nel 2018 con un’indagine storica sugli abusi clericali in Germania. Si discute sul celibato sacerdotale e sulla voce in capitolo dei laici cattolici sulla nomina dei vescovi, ad esempio. La Chiesa tedesca è finanziata dalle tasse dei suoi 20 milioni di membri. Ma nel 2018, dove la dottrina della Chiesa era irremovibile, le loro proposte a volte hanno sfidato esplicitamente la Guida vaticana.

Meno potere ai vescovi

L’anno scorso una mozione per indebolire il potere dei vescovi, imponendo la logica della maggioranza. E ignorando le proteste di Roma, il ‘Comitato’ ha reso permanente l’accordo, con un ‘Concilio sinodale’ che unisce per sempre Gerarchia e componente laica. L’anno precedente, il papa aveva avvertito i tedeschi che la loro iniziativa rappresentava un «Minaccia all’unità della Chiesa». Ma i tedeschi in gran parte alzarono le spalle.

Quest’anno belgi e svizzeri

All’inizio di quest’anno, i vescovi del Belgio hanno presentato un «Manifesto Sinodale» sulle stesse riforme dei tedeschi, ma accettando di andare avanti solo con l’approvazione del Vaticano. Diocesi di Basilea. Il ‘Sinodo’ di Lucerna -un parlamento dei laici addetti a raccogliere e gestire le entrate fiscali per la Diocesi-, impone un organismo esterno per indagare sugli abusi sessuali. Minacciando di trattenere circa mezzo milione di franchi se non fossero accolte le loro richieste.

Rapporto tra clero e fedeli

Le questioni di fede soggette al processo decisionale democratico? L’Europa centrale ha allarmato i leader più conservatori della Chiesa, che temono che fatti come quelli di Berlino, Bruxelles e Basilea possano imporre direttive politiche e secolari a vescovi indeboliti. E il potente arcivescovo polacco di Poznan, Stanislaw Gadecki, ha paragonato il dibattito in Germania alla riforma protestante. Sostenendo che con i suoi 2.000 anni di gerarchia autoritaria, la Chiesa non potrà mai funzionare come una democrazia moderna.

Cosa pensa Francesco di tutto questo?

Il cardinale Jean-Claude Hollerich, vicino a Francesco, racconta del papa sia ‘fin troppo consapevole’ di quanto sia precaria la posizione della Chiesa europea. «La fede in Europa e in gran parte dell’Occidente non è più una presunzione ovvia ma spesso viene negata, derisa, emarginata e ridicolizzata, ha detto il pontefice in un discorso ai prelati nel 2019. Il novanta per cento delle persone che lasciano la Chiesa lo motivano con gli abusi sessuali, la corruzione clericale, l’estraneità dei vertici. Mentre la sfida tedesca ha provocato avvertimenti di scisma e richieste repressione conservatrice.

Pionierismo tedesco, Democrazia della Chiesa

Manfred Weber, europarlamentare e presidente del Partito popolare europeo, parla del ‘cammino sinodale’ nato in Germania come occasione per ‘trascinare i vescovi nella modernità’. Attraverso una serie di assemblee, le istituzioni funzionavano rapidamente anche se questo metteva a disagio alcuni vescovi. Anche dove la dottrina della Chiesa era irremovibile e le loro proposte sfidavano esplicitamente Guida vaticana.

Papa Francesco è intervenuto a novembre, esortando i cattolici tedeschi a smettere di «cercare la salvezza in comitati sempre nuovi, e invece, aprirsi e andare incontro soprattutto i nostri fratelli e sorelle quelli che sono… sulle soglie delle porte delle nostre chiese, per le strade, nelle carceri, negli ospedali, nelle piazze e nelle città». Il problema è che molti cristiani non vedono molti vertici della loro Chiesa in quei luoghi e tra quella gente.

Monsignor Viganò alla destra di Trump

Pura coincidenza, sul fronte della reazione della Chiesa più conservatrice che si celebra in latino e parla in americano. Il Vaticano convoca monsignor Viganò, l’ex nunzio in Usa che più volte ha criticato Papa Francesco, arrivando a chiederne le dimissioni, ora accusato di scisma. Che a ‘celebrare’ la rottura dichiara, «Considero le accuse contro di me un onore». «Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha convocato monsignor Carlo Maria Viganò affinché possa prendere nota delle accuse e delle prove circa il delitto di scisma di cui è accusato», l’asciutta nota vaticana.

21/06/2024

da Remocontro

Ennio Remondino

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