La morte di Papa Francesco rappresenta una perdita enorme per l’umanità intera.
Anche chi non è credente ha trovato nelle sue parole un riferimento etico e politico.
Papa Francesco, uomo di pace e giustizia, ha contrastato con tutte le sue forze la deriva di un mondo dominato dai signori del denaro e della guerra.
Negli anni del suo pontificato lo abbiamo sentito fratello e compagno di strada nel ripudio della guerra, del razzismo, del capitalismo neoliberista.
Forse solo dall’America Latina della Chiesa dei poveri poteva arrivare un papa “comunista come il Vangelo” che ha incoraggiato apertamente i movimenti popolari, un papa ecologista che con la Laudato Si’ – scritta con la collaborazione di Leonardo Boff – ha proposto l’ecologia integrale e la difesa dei beni comuni, un papa antirazzista che ha contrastato il risorgere del suprematismo bianco occidentale e difeso controcorrente la comune appartenenza all’umanità.
Ma sopra ogni cosa sarà ricordato come il papa pacifista che non ha avuto paura di usare la parola genocidio su Gaza, di denunciare la corresponsabilità della NATO nella genesi della guerra in ucraina, di condannare fino all’ultimo giorno le politiche di riarmo.
Tutti i potenti del mondo oggi gli renderanno omaggio ma in realtà tireranno un sospiro di sollievo per essersi liberati di una voce scomoda.
I poveri della Terra hanno perso una voce sempre schierata dalla loro parte.
Grazie Papa Francesco.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
21/04/2025