La spinta di entusiasmo, energia, ottimismo necessaria per far partire la raccolta delle firme sul quesito totalmente abrogativo dell'Autonomia Differenziata, ha superato le aspettative più rosee.
I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte, che potrebbero portare con questo ritmo al referendum popolare per dire no definitivamente al progetto eversivo del governo Meloni-Salvini.
Il governo ha portato avanti la legge Calderoli incurante della volontà popolare e delle voci autorevoli di costituzionalisti, economisti, istituzioni, sindaci, Banca d'Italia, Confindustrie del Sud, Commissione europea e persino la CEI.
I primi due giorni di raccolta, 20 e 21 luglio, centinaia e centinaia sono stati i banchetti organizzati in tutta Italia, da Trapani a Udine, con migliaia di firme raccolte.
File, addirittura, si sono registrare in molte località, cittadine e cittadini impazienti di firmare, una risposta al di sopra delle più rosee previsioni. Contestualmente, venivano pubblicati dalle maggiori testate italiane sondaggi in merito all'indice di gradimento dell'autonomia differenziata presso cittadine e cittadini, che spiega la forte affluenza ai banchetti.
Le scorciatoie che il governo ha usato non sono piaciute a molti; la devoluzione di funzioni fondamentali alle Regioni nemmeno; lo spacca-Italia, con il suo carico di ulteriore aumento delle diseguaglianze tra Nord e Sud e tra ricchi e poveri in ogni Regione d’Italia non è gradito a buona parte dei cittadini e delle cittadine.
I comitati Per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata, l'unità della Repubblica, l'uguaglianza dei diritti, che vedono nella raccolta firme e nell'auspicabile referendum il coronamento di 6 anni di lavoro incessante su questo tema, sono stati in prima fila nel sostenere l'iniziativa e sin da oggi sono stati protagonisti di un numero straordinario di banchetti. Ma non siamo soli, e questo ci dà una forza straordinaria.
La Cgil si è assunta la responsabilità (oggi condivisa con la Uil) di chiamare associazioni, comitati, partiti politici per questa grande prova di democrazia; La Via Maestra è oggi il punto di raccordo di questa mobilitazione referendaria per sconfiggere l'egoismo proprietario che è alla base della cosiddetta "secessione dei ricchi". A sua volta il Tavolo NO AD, partecipe alla raccolta delle firme, ha riunito sindaci, associazioni, costituzionalisti, sindacalismo confederale e di base, partiti presenti e non presenti in Parlamento, contribuendo a costituire un ampio schieramento di forze contro ogni Autonomia Differenziata, per non far passare l'idea che i diritti siano esigibili sulla base del certificato di residenza.
Con il referendum contro l’Autonomia Differenziata vogliamo sostenere l'unità della Repubblica e l'uguaglianza dei diritti, restituendo la parola ad un popolo che dimostra di tenere alla propria libertà, ai diritti fondamentali e ai principi fondamentali della Carta costituzionale.
I banchetti, nella loro composizione plurale, sono la dimostrazione della generosa disponibilità di tutti e tutte - dai soggetti più significativi a quelli numericamente meno consistenti - a un impegno che sfida il caldo, l'estate e persino la disinformazione che pervicacemente ha accompagnato (quando non assecondato) l'affermarsi della de-forma Calderoli.
Ora sta a noi scrivere una storia diversa: con costanza, con entusiasmo, con fatica e convinzione, riaffermiamo i valori della Repubblica una e indivisibile e dell'uguaglianza dei diritti, che nel tempo qualcuno ha tentato di scipparci. Negli snodi importanti della storia, bisogna stare uniti. Il momento giusto è ora, non lasciamocelo scappare.
22/07/2024
portavoce nazionale Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica