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Pesante attacco russo contro l’Ucraina mentre la Nato teme l’arrivo di Trump

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L’attacco missilistico di lunedì sull’Ucraina ha ucciso 41, forse 43 persone il diverse città, compresa la capitale. Interessato dalle esplosioni anche il principale ospedale pediatrico del paese, per fortuna senza vittime tra i piccoli degenti certo traumatizzati. Polemiche e forzature propagandistiche, dalla ‘strage degli innocenti’, al missile di difesa diffettoso. Sola verità certa è per fortuna l’incolumità dei bambini spedalizzati.
Intanto a Washington la NATO sta provando a mettersi al riparo da un eventuale secondo mandato di Trump. Nato «globale», con al centro la guerra che l’Ucraina non deve perdere, le tensioni in aumento nell’Indo-Pacifico e la corsa al riarmo degli alleati. Ma occhi puntati sulle condizioni di Joe Biden, comandante in capo mai così in bilico e sulla sua possibile successione.

Tre città bersaglio nell’offensiva russa

L’attacco missilistico di lunedì mattina dalla Russia contro diverse città ucraine è stato uno dei più gravi da diversi mesi: in tre città, inclusa la capitale Kiev, sono state uccise 43 persone. A Kiev in particolare sono stati coinvolti anche due ospedali civili nei dintorni dello stabilimento Artyom preso di mira: l’ospedale Okhmatdyt, il più grande e meglio attrezzato istituto pediatrico dell’Ucraina, e una clinica privata per la maternità. Nelle vicinanze dell’ospedale Okhmatdyt sono stati uccisi due adulti, fra cui un medico, e sono state ferite diverse persone, fra cui -sul dettaglio accuse e smentite in corso- leggermente alcuni bambini. Tentazioni di propaganda contrapposte, con l’ipotesi di un missile antiaereo ucraino diffettoso come colpevole. Reazioni occidentali dovute, la stesse solitamente assenti per i morti sul fronte Israelo palestinese.

Vertice Nato col fantasma Trump

Guerra sul campo sempre più incerta, e la Nato coinvolta che cerca di capire se potrà ancora portarla avanti, e come, e con chi dal fronte statunitense ma anche europeo, più incerto di quanto fatto apparire.  A Washington, la riunione annuale della NATO, a cui partecipano tutti i capi di stato e di governo dei paesi membri. 75 anni dell’alleanza  militare di cui fanno parte quasi tutti i paesi occidentali, in un momento estremamente complicato: la guerra in Ucraina, la più grande prova che la NATO abbia sostenuto/favorito dai tempi della Guerra Fredda, è in fase di stallo.

Instabilità politica di molti Paesi Nato

Tra i leader della NATO c’è inoltre un certo timore per l’instabilità politica interna a molti paesi membri: i governi francese e tedesco sono piuttosto deboli e insidiati dall’estrema destra -sottolinea il Post-, ma è soprattutto la leadership degli Stati Uniti, di gran lunga il paese decisivo dell’Alleanza, a preoccupare. Dopo il disastroso dibattito del presidente Joe Biden sono aumentate le probabilità che l’anno prossimo torni alla presidenza Donald Trump, notoriamente scettico nei confronti della NATO, che già durante il suo primo mandato aveva cercato in ogni modo di depotenziare.

Stoltenberg-Biden finale comune?

Uno degli obiettivi della riunione è di rendere le prossime scelte della NATO «futureproof», parola inglese che significa «a prova di futuro»: fare in modo che, anche in caso di sconfitta di Biden alle elezioni di novembre o di un indebolimento generale dell’Alleanza, la NATO sia ancora in grado di rispettare i propri impegni nei confronti della difesa dell’Ucraina. Obiettivo sia politico che militare quasi impossibile da raggiungere già oggi. Nuove armi quando mancano i soldati. I paesi NATO annunceranno l’invio di quattro nuove batterie di sistemi di difesa antiaerea Patriot (l’Ucraina ne aveva chiesti almeno sette). Secondo l’uscente Stoltenberg gli aiuti da parte della NATO dovranno essere almeno di 40 miliardi di dollari l’anno. Ma siamo all’astrattezza.

Nuovo comando Nato in Germania

La misura che probabilmente contribuirà di più a rendere «a prova di futuro» il sostegno della NATO all’Ucraina sarà la decisione di aprire un nuovo comando militare nella città tedesca di Wiesbaden, che avrà il compito di coordinare tutte le operazioni di invio di aiuti e di addestramento di militari ucraini.

Finora tutta la gestione degli aiuti era coordinata dal Gruppo di contatto per la difesa ucraina, un organismo guidato dal dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. In questo modo la responsabilità della gestione degli aiuti passerà dagli Stati Uniti alla NATO stessa, impegno finanziario compreso nel caso in cui una presidenza Trump dovesse indebolire il sostegno americano all’Ucraina. Resta il rifiuto NATO alla richiesta dell’Ucraina di entrare nell’Alleanza. Non solo per l’opposizione statunitense ma per seminascosti ma forti problemi anche in casa europea.

NATO senza Usa di fatto inerme, e l’Ucraina lo sa

L’influenza degli Stati Uniti sull’Alleanza è determinante dal punto di vista economico e militare, e una NATO in cui gli Stati Uniti non svolgono un ruolo centrale è una NATO debole e di fatto inerme, riconoscono anche i più accaniti ‘antiamericani’.

Durante la sua prima presidenza Trump disse che riteneva l’Alleanza «obsoleta», Anche sugli aiuti all’Ucraina, Trump ha sempre mantenuto una posizione decisamente scettica che lascia pensare che, in caso di ritorno alla presidenza, l’Ucraina si vedrebbe ridurre di molto il livello di sostegno militare americano.

10/07/2024

da Remocontro

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