18/10/2025
da Il Fatto Alimentare
Di fronte a un mare che ogni anno restituisce quintali di bottiglie, bicchieri, reti e microplastiche invisibili, c’è chi ha deciso di smettere di parlare e iniziare a fare. È il caso della rete di città e paesi costieri che, insieme ai Medici per l’Ambiente (ISDE), lancia da Rimini un progetto dal titolo emblematico: “Naturalità dell’ambiente per la salute umana (e non solo)”.
L’iniziativa prenderà il via il 3 novembre durante l’ottava edizione della manifestazione ecologista dell’associazionismo ambientalista: il Fuorisalone 2025 che – sul molo di Rimini, in mezzo al mare e non per caso – anticipa il Salone della Sostenibilità Ecomondo, giunto alla 28° edizione (vedi programma completo sotto).
La plastica uccide
Il punto di partenza è chiaro: la plastica uccide, lentamente e silenziosamente. Uccide il mare, soffoca gli ecosistemi, e — secondo un numero crescente di studi — danneggia la salute umana, entrando nel corpo sotto forma di micro e nanoplastiche.
Eppure, in Italia, il tema è trattato come un fastidio di nicchia. Le direttive europee sono in vigore, ma l’abuso del monouso in plastica in Italia, ben più che in altri paesi d’Europa, cresce ancora in modo esponenziale. «Dire “io riciclo” non è più sufficiente», sottolineano gli organizzatori. Il riciclo, in effetti, è l’alibi perfetto di un sistema che continua a produrre tonnellate di nuovi polimeri derivati dal petrolio, mentre gli impianti di trattamento sono insufficienti e una parte rilevante della plastica, anche italiana, finisce ancora esportata nei Paesi più fragili.

Le città di mare si organizzano
L’obiettivo è pratico e culturale insieme. Il progetto prevede la creazione, entro l’estate 2026, di una rete di città e paesi “di e sul mare” uniti da un disciplinare condiviso per la tutela ambientale, in particolare contro l’uso della plastica monouso. L’iniziativa punta a coinvolgere cittadini e turisti attraverso la promozione di comportamenti semplici ma efficaci per la salute delle persone e dell’ambiente. A tal fine, verrà realizzato un decalogo, tradotto anche in inglese, da esporre in spazi naturali e balneari.
Parallelamente, il comitato scientifico, in collaborazione con l’ISDE, produrrà schede informative illustrate che saranno diffuse a livello nazionale. Semplici ma precise affiche informative esposte negli ambulatori dei medici di base, dentistici e gli ospedali, così da favorire la sensibilizzazione dei cittadini su temi ambientali e sanitari anche nei contesti di vita quotidiani, dove i medici segnalano difficoltà nel trattare tali argomenti durante le visite.
Medici contro l’inquinamento di plastica
Il coinvolgimento dei medici non è casuale. Le micro e nanoplastiche, ormai presenti in aria, acqua e cibo, si accumulano in tutti gli organismi viventi: animali , vegetali e nei tessuti umani interferendo con il sistema immunitario e ormonale. Le correlazioni con malattie oncologiche, neurodegenerative e cardiache sono sempre più frequenti nelle pubblicazioni internazionali, anche se mancano ancora valutazioni quantitative definitive.
In Italia, tuttavia, il tema resta marginale. Le istituzioni sanitarie non hanno ancora avviato un monitoraggio sistematico sull’esposizione della popolazione, né una campagna pubblica di prevenzione. E così tocca ai medici “di mare” — quelli che vivono nei territori più esposti — spiegare ai pazienti come evitare il contatto con plastiche e additivi tossici, mentre i decisori politici tacciono.
La presentazione
È durante la giornata del 3 novembre al Rockisland – la palafitta sul Molo di Rimini amata dai giovani – che nasce l’alleanza tra comuni, enti del terzo settore e associazioni non profit. Il progetto viene lanciato da interventi scientifici ed esperimenti già consolidati di buone pratiche. Diventa un impegno di tutti agire al fine di sostituire i più significativi contenitori monouso maggiormente dispersi per terra e per mare che avvelenano la catena alimentare. Dalle cassette di polistirolo del pescato con quelle a lunga durata, le borracce per l’acqua anziché in bottiglie di plastica, le reti di cotone nell’allevamento della cozze invece delle dannose calze di polietilene.
La direzione scientifica del progetto è di Enzo Favoino, tra i massimi esperti di plastiche in EU, responsabile scientifico per Zero Waste Europe e consulente fin dalla sua fondazione dell’Associazione Basta Plastica in Mare network. Partecipano amministratori, rappresentanti della pesca, del turismo e nelle istituzioni. Il tutto coordinato da Manuela Fabbri, presidente di Basta Plastica in Mare, la combattiva associazione non profit nata a Rimini nel 2018, ora network per il mare intorno l’Italia.
Il marketing sano
“Il MARKETING siamo NOI” è slogan e tormentone della campagna di comunicazione. Perché la sua particolarità è che per una volta non si limita alla denuncia: agisce con un modello di “marketing sano” nelle località turistiche, per le quali il rispetto dell’ambiente diventa parte integrante dell’offerta. La riduzione dell’uso della plastica è l’unico modo per incidere sulla salute del pianeta e delle persone. Le città di mare, più di tutte, hanno il dovere di guidare questa rivoluzione.
Purtroppo la situazione non è rosea, le lobby del packaging continuano a influenzare la politica ambientale, e le campagne di sensibilizzazione istituzionali si limitano a slogan generici sul “riciclo”. Nel frattempo, le nostre spiagge si riempiono di plastica “riciclata” e “riciclabile” e i supermercati di imballaggi “green” che di ecologico hanno solo il colore dell’etichetta.
È in questa distanza tra parole e fatti che il progetto “Naturalità dell’ambiente per la salute umana” assume un valore simbolico: quello di una rivoluzione civile gentile, ma determinata, che parte dai cittadini e dai medici per restituire dignità al mare — e alla nostra salute.
Il lancio del progetto avviene in FUORISALONE 2025, lunedì 3 novembre dalle 15:00 al Rockisland sul Molo di Rimini durante l’approfondimento scientifico multidisciplinare a più voci.