Valditara pubblica un post per chiarire la sua posizione sulla formulazione delle classi scolastiche ma viene sbeffeggiato dal web.
Se il ministro Giuseppe Valditara intendeva chiarire la sua posizione riguardo al bilanciamento della presenza di stranieri nelle classi italiane, sembra che non sia riuscito nel suo intento. Al contrario con il suo post su X (l’ex Twitter), definito da tanti ‘sgrammaticato’, il titolare dell’Istruzione è riuscito a scatenare l’ilarità del web.
GRANDE ILARITÀ PER IL POST DI VALDITARA
Del resto la pioggia di commenti, in larga misura divertiti, è giustificata dal testo pubblicato da Valditara: “Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci”. Testo che subito dopo essere comparso sul social network è diventato immediatamente virale, in una sequela interminabile di risposte che hanno coinvolto politici, accademici, giornalisti e cittadini.
In cima alla lista dei commenti, con oltre 37mila visualizzazioni, spicca il post di Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe, che ha scritto “Analisi logica: voto 3. Analisi del periodo: voto 1” anzi “0 visto che il Ministro #Valditara vuole reintrodurre i giudizi: gravemente insufficiente”. Gli fa eco il rettore dell’Università per gli stranieri di Siena, Tomaso Montanari, che con due post si fa beffe di quanto accaduto. Nel primo scrive che “un tetto del 20% di razzisti al governo si può avere?” mentre nel secondo, direttamente indirizzato a Valditara, precisa: “Ma perché mai imparare l’italiano, se un analfabeta di ritorno riesce comunque a fare il ministro?”.
Numerosi i messaggi provenienti dal mondo della politica a partire da quello postato dal profilo ufficiale del Gruppo dei Deputati Pd: “Ministro, adesso lo riscriva in italiano. Così, forse, riusciamo a capire esattamente cosa ha detto”. Sempre dai dem arriva il commento della senatrice Sandra Zampa che scrive “Peccato ministro! Contenuti razzisti e italiano scadente. Ha perso una gran occasione per stare zitto. In che classe mettiamo lei?”, e quello del Presidente Direzione Pd Sicilia, Antonio Ferrante, che ironizza: “Fate come dico non fareste come faccio direi. No anzi dicessi”.
BATTUTE A RAFFICA
Il giornalista Federico Tulli, invece, entra nel merito del contenuto pubblicato dal ministro facendo notare che “a parte che l’articolo 3 della Costituzione, su cui ha giurato, dice l’opposto ma da quando inclusione è sinonimo di annessione e annullamento dell’identità culturale altrui?”. Dino Giarrusso, europarlamentare ed ex Iena, ironizza con un eloquente: “Batti lei?”.
Maurizio Crosetti, giornalista di Repubblica, commenta: “Inventano una lingua che non esiste, come D’Annunzio”. Commenti carichi di ironia arrivano anche dai cittadini come Marco Noel che si limita a commentare “Ministro Distruzione della lingua italiana”, oppure Gianluca che fa notare come “Vujadin Boškov al confronto era Dante”.
30/03/202
da La Notizia