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‘Premio tregua’: il regalo di Trump ai coloni

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Accordo litigato su Gaza che entra in vigore domani. 24 ministri a favore e otto contro. Nel ‘gabinetto di sicurezza’, i voti contrari dei due ministri di ultradestra Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich. Il poco per Gaza pagato in Cirgiordania ai coloni incontenibili. Mentre Netanyahu sostiene di aver garanzie che se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono, «l’Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti».

 

 

La promesse segrete di Trump

Il futuro segretario di Stato Marco Rubio: «Saremo l’amministrazione più filo israeliana della storia». Battuto sul tempo da Trump nell’annunciare la tregua, Biden sottolinea che l’accordo ricalca quello presentato da lui lo scorso maggio, e di fatto riconosce la schizofrenia del maggiore fallimento della sua amministrazione, che ha fornito tutte le armi servite per il massacro senza sapere imporre una condizione. È abbastanza chiaro, comunque, che Trump dispone di un maggiore potere contrattuale con Netanyahu.

Tregua di celebrazione

L’assaggio di tregua e i primi ostaggi liberati alla vigilia del ritorno di Donald Trump alla presidenza Usa. Memoria di altri eventi storici, di quando nel 1980 Reagan aveva sabotato ogni concessione per il possibile rilascio degli americani tenuti in ostaggio a Teheran favorendo la sconfitta di Carter, mentre qualcuno trattava con gli Ayatollah per suo conto. E gli ostaggi Usa furono liberato in coincidenza col suo giuramento da presidente. 45 anni per Trump qualcosa di simile. Mentre Israele e il mondo si chiedono con quale strumento di pressione l’ancora ‘presidente eletto’, sia riuscito a spingere Netanyahu ad un possibile suicidio politico per la ratifica di un accordo lontano dalla «vittoria totale» che aveva promesso.

Destra ebraica statunitense

Zvi Schuldiner, prestigioso docente universitario israeliano, segnalava al manifesto come l’accordo firmato con Hamas suscita in Israele reazioni molto contrastanti. «Il ruolo di Trump scompagina i falchi di Tel Aviv». Già, perché Trump e non decine di migliaia di morti prima, Biden? E la domanda che rimbalza negli Usa, è cosa Trump abbia concesso in cambio. E, tornando a quanti dichiarato da Marco Rubio sull’America israeliana’, si parla di mano libera sulle annessioni in Cisgiordania. «L’ambasciatore Usa in Israele è il reverendo teocon Mike Huckabee, esponente di punta della fazione cristo-sionista che non riconosce l’esistenza di un territorio palestinese, ma la considera legittima provincia ebraica di Giudea e Samaria».

Scambio di ostaggi e di affari

«Netanyahu porta in offerta a Ben Gvir e Smotrich la fine di ogni sanzione americana sui coloni e la morte di fatto della soluzione dei due stati», la lettura politica di Luca Celada. Una pax a garanzia capitalista di maggior benessere diffuso che torna agli accordi di Abramo per favorire affari con Israele e soprattutto i partner sauditi. Steve Witkoff, inviato speciale dell’eleggendo presidente, stretto collaboratore del genero di Trump, Jared Kushner, parla di «un’utile pacificazione, a partire da una potenzialmente lucrosa ricostruzione della Striscia». La geopolitica del business immobiliare.

Cosa di brutto ancora accadrà

«La vera preoccupazione, anche se l’accordo tiene, è di un congelamento della sofferenza dei gazawi in una Striscia distrutta con il mondo che passa oltre dopo le celebrazioni per una finta pace», scrive il giornalista palestinese Muhammad Shuhada. Mentre nei territori Palestinesi occupati, la rabbia dei coloni che ancora volevano la guerra, sono le loro violenze organizzate e impunite a diventare guerra. Nel dubbio su quali vantaggi promessi dagli Usa arriveranno realmente. E solo ieri, azioni armate a Betlemme, Tulkarem, Hebron e Gerico.

Secondo la pur ‘morbida’ Autorità nazionale palestinese, nella sola Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata sono stati uccisi oltre 800 palestinesi, e tra questi almeno 149 tra bambini e minorenni, e 14 donne. Complessivamente, sostiene l’Anp, sono stati quasi 12mila i palestinesi arrestati, molti dei quali attendono di conoscere i capi di imputazione.

 

18/01/2025

da Remocontro

Ennio Remondino

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