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Privati, finanza e speculazione non fanno bene alla salute

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Salme sequestrate e neonati in ostaggio fino al pagamento del conto: così alcuni ospedali in alcuni Paesi del mondo fanno affari sfruttando il bisogno di cure E le istituzioni internazionali li finanziano. La denuncia di Oxfam, che individua 358 investimenti verso aziende sanitarie private in Asia e Africa fra 2010 e 2022, per un totale di 3,2 miliardi di dollari transitati anche in paradisi fiscali

                                                                         

Gli affetti in ostaggio e la follia Nairobi

«È terribile vederla così, il suo corpo è trasformato. Non sembra più nemmeno un corpo, ma un ammasso di pietra»Franciska Wanjiru parla della salma di sua madre, trattenuta da due anni nel Nairobi Women’s Hospital per il mancato pagamento delle spese ospedaliere, racconta Nicoletta Dentico su Avvenire«Imploriamo l’ospedale di restituirci il corpo, almeno come regalo di Natale: non saremo mai in grado di saldare quel conto, non ha senso che si tengano il cadavere».

Detenzione in morte

43.000 dollari il debito di Franciska, che aumenta ogni giorno, man mano che la ‘detenzione in morte’ di sua madre continua. Anche l’accesso alla camera mortuaria costa quasi 5 dollari, infatti non ci va più. Una vergogna assoluta, certamente una illegalità che nessuna autorità locale ha la forza o la volontà di colpire.  E quella di Franciska è solo una delle storie di denuncia dalle pagine dei due rapporti ‘Sick Development’ e ‘First, do no Harm’.

La coraggiosa ricerca Oxfam

Due rapporti frutto di una complessa e coraggiosa ricerca di Oxfam sulla finanziarizzazione della salute nel mondo su scala globale e uno specifico approfondimento sull’India. La notizia della detenzione dei pazienti, e delle salme, come forma di intimidazione e di estrazione finanziaria si è guadagnata visibilità sulla stampa kenyana sin dal 2016, ma le cattive abitudini son dure da estirpare, e le prevaricazioni arrivano al disumano.

Il figlio partorito ostaggio

Nel 2017 una donna si è vista trattenere il figlio appena partorito per oltre tre mesi, perché incapace di pagare il saldo di 3000 dollari – anche dopo il pronunciamento di un tribunale contro l’ospedale per violazione della Costituzione. Polizia? Notizie non pervenute. Più di recente, nel marzo 2021, la Corte Suprema ha imposto al Nairobi Women’s Hospital un risarcimento di oltre 27.000 dollari a favore di Emmah Muthoni Njeri, illegalmente detenuta per oltre cinque mesi.

Banditi col camice

E poi ci sono le ritorsioni contro il personale sanitario per aver affrettato le dimissioni, le pressioni ai medici per richiedere nuove diagnosi, il consiglio di interventi chirurgici inutili. Tutto documentato nel rapporto, inclusa la paura dei familiari che temono ritorsioni sui loro cari. Ma, precisa Oxfam terrorizzando, il Nairobi Women’s Hospital non è la mela marcia. E il problema non riguarda solo il Kenya. In molte parti del mondo pare che certo comportamenti siano diventati regola di certa sanità privata.

Busines is busines, e la deontoligia è dei fessi

In molti Paesi del sud del mondo, ospedali privati sfruttano i bisogni di comunità spesso prive di strutture sanitarie pubbliche e abusano sistematicamente dei pazienti. Imprigionandoli se non pagano il conto, negando loro il pronto soccorso se son poveri, strattonandoli finanziariamente con tariffe improponibili anche quando spetterebbero loro cure gratuite, sospingendoli in un abisso di dolore e impoverimento di cui vengono investiti familiari e amici, e da cui è praticamente impossibile riscattarsi. Ma la crudeltà diventa beffa quando tutti ciò accade anche con i nostri soldi.

Privatizzazione e finanziarizzazione vanno a braccetto nel sud del mondo con i nostri soldi, quelli di Banca Mondiale e Fondo monetario. Agganciati agli obiettivi di sviluppo sostenibile, tali investimenti in realtà peggiorano la situazione

Partorienti al varco

Non guardano in faccia a nessuno, neppure le partorienti, denuncia ancora il rapporto. I ‘Lagoon Hospitals’ in Nigeria, il quarto Paese al mondo per mortalità materna, annunciano tariffe convenienti per un parto a patto di avere un’assicurazione privata (il 97% della popolazione ne è priva), una copertura aziendale o il contante. La ‘convenienza’ corrisponde a nove mesi di reddito per il 50% più povero della popolazione, a 9 anni per il 10% di fascia più bassa. Avvoltoi medici e ladri organizzati a cui augurare la peggiore delle morti senza cure e tante sofferenze.

Crudeltà e truffe organizzate

In India due ospedali convenzionati, rispettivamente negli stati di Chhattisgarh e Odisha, hanno rifiutato cure gratuite a titolari di assicurazioni governative e altre esenzioni, costringendo le famiglie di questi pazienti a «conseguenze finanziarie catastrofiche». Oxfam aggiunge dettagli raccapriccianti: medicinali messi in conto al prezzo gonfiato del 50%, cateteri monouso riutilizzati e addebitati più volte, casi da medicina d’urgenza rifiutati per insufficienza finanziaria (sebbene la legge in India imponga l’obbligo di cure d’emergenza per gli incapienti).

Sanità speculativa peggio del Covid

Neppure la pandemia Covid-19 è servita per immunizzarli, questi privati. «Quale migliore occasione del resto? Nel culmine dell’emergenza hanno volteggiato sulla paura e sui sintomi dei pazienti senza farsi scrupoli». In Uganda, il ‘Nakasero Hospital’ di Kampala faceva pagare un letto in terapia intensiva l’equivalente di 1.900 dollari al giorno. Al ‘TMR Hospital’, i familiari di un paziente poi deceduto a causa del virus si sono ritrovati l’esorbitante cifra di 116.000 dollari da pagare.

La salute del dio profitto

La vera patologia sta a monte, ammette Oxfam. I protagonisti di questo racconto sono personaggi del calibro di Arif Naqvi, il fondatore del Gruppo Abraaj che ha letteralmente stravolto il meccanismo sui finanziamenti allo sviluppo convincendo le istituzioni finanziarie e le Nazioni Unite a indirizzare miliardi di fondi pubblici verso i privati per la realizzazione della ‘Agenda 2030’. Il mantra/inganno di Arif Navqi, che finanziando strutture sanitarie private come Abraaj «il capitalismo poteva agire da leva per arricchire gli investitori e porre fine alle sofferenze dei poveri».

Il capitalismo ‘missionario’

La clamorosa presa in giro (solo dei complici potevano far finta di crederci), si è ‘incagliata nel 2018’, scrive Oxfam, quando il gruppo è stato coinvolto in una delle più grandi frodi della storia, con la volatilizzazione di centinaia di milioni di dollari dal ‘Global Health Market Fund’, finanziato anche da Bill Gates al quale sicuramente pesa più la beffa che l’esborso. Ma è solo l’Africa lontana, o l’India delle caste rigorosamente induiste voluta da Modi, o la Nigeria che moltiplica i figli al ritmo dei suoi problemi di fame e sopravvivenza? No. Non andare tanto lontano.

Questo scandalo ci riguarda direttamente

Quegli ospedali privati sono foraggiati dalle istituzioni finanziarie europee per la cooperazione allo sviluppo. Oxfam ha seguito le tracce di circa 400 investimenti che rimandano a tre distinte entità europee – la ‘British International Investment’ (BII), la ‘Proparco’ francese e la ‘Deutsche Investitions und Entwicklungsgesellschaft’ (DEG) – alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e alla International Finance Corporation (IFC), il braccio privato della Banca Mondiale. Spesso intrecciate fra loro nei finanziamenti. Intrecci complicati difficili da ricostruire e svelare, quasi ci fosse malizia nel metterli in atto.

Miliardi alla sanità privata

La ricerca – «estremamente faticosa e traumatizzante», la definisce Anna Marriott di Oxfam –, riesce a individuare 358 investimenti ad aziende sanitarie private nei paesi a medio e basso reddito fra il 2010 e il 2022, per un totale di 3,2 miliardi di dollari. Il 56% degli investimenti europei sono destinati a ospedali privati e ad una miriade di ‘providers privati’ soprattutto in Africa e in Asia, tramite intermediari finanziari del comparto sanitario (da individuati e selezionati?). La Banca Mondiale solitamente taccagna, risulta ‘coinvestitore’ in almeno 42 delle operazioni di intermediazione finanziaria e in almeno 112 investimenti diretti ad aziende private.

Salute e ‘sviluppo sostenibile’

L’idea alta della copertura sanitaria universale, ma –scopriamo- il tutto avviene in assenza praticamente totale di trasparenza e soprattutto, di controlli. E questa è vergogna nostra, internazionale, tutti compresi, a partire dall’Onu a scendere. Irresponsabile e da vergogna imperdonabile la Banca Mondiale, che attraverso una inestricabile trama di intermediari finanziari, perlopiù fondi di azionariato privato, impenetrabili anche perché hanno sede nei paradisi fiscali – l’80% dei 140 intermediari intercettati da Oxfam sono domiciliati alle Mauritius e alle Isole Cayman.

Paradisi fiscali e inferno salute

‘Privatizzazione e finanziarizzazione della salute’, a braccetto nel sud del mondo con i nostri soldi, ma attenti, che dettano legge anche da noi, malgrado la pandemia e le sue inequivocabili lezioni. Il rapporto di Oxfam dà la sveglia: la salute pubblica è la via maestra. L’alternativa è una disumanizzazione che non ha nulla a che vedere con la sostenibilità, se non per i privati che ne approfittano. 

23/07/2023

Abbiamo ripreso l'articolo 

da Remocontro 

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