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Quei missili Usa che tornano in Germania puntati su Mosca

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La reazione del Cremlino dopo che il Pentagono ha annunciato che, a partire dal 2026, gli Stati Uniti schiereranno in Germania sistemi di attacco a lungo raggio. Con Mosca che questa volta ha qualche ragione dalla sua. «L’iniziativa americana autorizza la Russia a designare come ‘potenziali’ obiettivi di ritorsione le ‘capitali’ del Vecchio Continente». Mentre in questo mondo di matti, crescono i bugiardi e gli illusi. Gli F16 promessi a Kiev che inizieranno ad arrivare verso fine estate, dovrebbero essere molti meno rispetto alle aspettative ucraine.

Provocazioni utili a cosa?

Il piano americano sui missili a lungo raggio in Germania ‘scatterà soltanto’ a partire dal 2026, ‘prima in modo episodico e poi duraturo’, che è fraseggio demenziale. Dmitryij Peskov, educatamente si limita a ‘paradosso’: «gli Usa hanno schierato una varietà di missili di diversa gittata in Europa, che sono tradizionalmente puntati sul nostro Paese, e di conseguenza il nostro Paese ha designato le località europee come obiettivi per i nostri missili». Follia a due manicomi. Si minaccia e assieme si dialoga. Il ministro della Difesa Andreij Belousov che parla al telefono con il capo del Pentagono Lloyd Austin. A discutere su «come ridurre il rischio di una possibile escalation». Non schiarare quei missili no?

Fronte ucraino sempre più incerto

Zelensky dopo la tappa al summit Nato, la prossima settimana dovrebbe volare in Gran Bretagna per la riunione di Blenheim Palace in Inghilterra, giovedì: il quarto incontro della Comunità politica europea, piattaforma di dialogo estesa ai Paesi extra Ue nata su spinta di Parigi all’indomani dell’invasione russa dell’Ucraina. Le preoccupazioni di Kiev in questa fase sono legate agli F-16. Secondo fonti della Nato, l’invio dei caccia sarebbe tormentato da ritardi, problemi sui pezzi di ricambio e dalla barriera linguistica tra piloti ucraini e addestratori stranieri.

E si teme inoltre che l’Ucraina non abbia abbastanza piste e che quelle disponibili siano troppo vulnerabili agli attacchi russi. Il risultato è che Kiev potrebbe essere in grado di schierare uno squadrone di F-16 da 15 a 24 jet: ben al di sotto dei 300 richiesti. Entro quest’estate, tra l’altro, potrebbero arrivarne appena sei.

Dietro il vertice Nato

Sempre sullo stesso fronte, dettagli preoccupanti ‘sfuggiti all’attenzione’. «La deterrenza nucleare è la pietra angolare della sicurezza dell’Alleanza. Lo scopo fondamentale della capacità nucleare della NATO è quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l’aggressione. Finché esisteranno le armi nucleari, la Nato rimarrà un’alleanza nucleare e riafferma il suo impegno nei confronti di tutte le decisioni, i principi e gli impegni riguardanti la deterrenza nucleare, la politica di controllo degli armamenti e gli obiettivi di non proliferazione e disarmo Nato … Riaffermiamo l’incrollabile solidarietà con il popolo ucraino nell’eroica difesa della sua nazione … e dei valori condivisi».

‘Addestramento alla sicurezza della NATO per l’Ucraina’

«La Nato ha deciso di istituire un’entità denominata “Assistenza e addestramento alla sicurezza della NATO per l’Ucraina (NSATU)” per coordinare la fornitura di equipaggiamento militare e l’addestramento per l’Ucraina da parte di alleati e partner.  Il suo obiettivo è porre l’assistenza alla sicurezza all’Ucraina su una base duratura, garantendo un sostegno rafforzato… e coerente.  NSATU, che opererà negli Stati alleati, sosterrà l’autodifesa dell’Ucraina in linea con la Carta delle Nazioni Unite.  NSATU, secondo il diritto internazionale, non renderà la NATO parte del conflitto.  Sosterrà la trasformazione delle forze di difesa e di sicurezza dell’Ucraina, consentendone l’ulteriore integrazione con la Nato … gli alleati intendono fornire un finanziamento minimo … di 40 miliardi di euro entro il prossimo anno e fornire livelli sostenibili di assistenza alla sicurezza affinché l’Ucraina prevalga … e aumentare l’interoperabilità dell’Ucraina con la Nato….

Il futuro dell’Ucraina è nella Nato. Accogliamo con favore i progressi concreti compiuti dall’Ucraina dal vertice di Vilnius sulle riforme democratiche, economiche e di sicurezza richieste (quali, di grazia?) … nel suo percorso irreversibile verso la piena integrazione euro-atlantica, compresa l’adesione alla Nato».

15/07/2024

Da Remocontro

Remocontro

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