Nuova bufera sulla Rai dopo le parole della vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia: "L'aborto è un delitto, non un diritto".
Neanche il tempo di chiarire il caso di censura ai danni di Antonio Scurati, che la Rai si trova a fronteggiare un’altra bufera. Protagonista, questa volta, è la vicedirettrice del Tg1, Incoronata Boccia, che definisce l’aborto “un delitto” e non “un diritto”. Scatenando così l’ira delle opposizioni contro il servizio pubblicato guidato da Giorgia Meloni.
Il caso scoppia di nuovo durante la trasmissione Che sarà, condotta da Serena Bortone. La stessa che avrebbe dovuto ospitare il monologo sul 25 aprile, poi cancellato, di Scurati. Boccia parla di aborto e afferma: “Mi rendo conto che sto per dire parole forti, lungi da me giudicare storie e persone, ma si giudica il principio. Stiamo scambiando un delitto per un diritto. Qua si ha paura, anche la politica, di dire che l’aborto è un omicidio”.
LE PAROLE DELLA VICEDIRETTRICE DEL TG1 BOCCIA SULL’ABORTO
La vicedirettrice del Tg1 ha proseguito: “Non l’ho detto io: quando è stato conferito il premio Nobel per la pace a madre Teresa di Calcutta hanno tremato i potenti della terra perché quando le hanno chiesto quale fosse il più grande peccato e dramma dell’umanità con coraggio quella piccola donna disse l’aborto, non la guerra”.
RAI DI NUOVO NELLA BUFERA, OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO
Dalle opposizioni sono subito arrivate le denunce di quanto avvenuto sabato sera in televisione, su Rai 3. La senatrice del Pd, Cecilia D’Elia, attacca: “Incoronata Boccia, vicedirettrice del principale tg pubblico, attacca in modo violento una legge dello Stato, e la scelta delle donne. Questa è la Rai di Meloni. Questo non è servizio pubblico”.
All’attacco anche il Movimento 5 Stelle con la vicecapogruppo al Senato, Alessandra Maiorino: “Tutti sono liberi di esprimere il proprio pensiero, ma è sconcertante sentire la vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia definire l’aborto ‘un delitto’ e ‘un omicidio’, come ha fatto ieri in una trasmissione televisiva del servizio pubblico. Se vuole fare propaganda contro la libertà e l’autodeterminazione delle donne lo faccia senza oltraggiare quante legittimamente scelgono di interrompere la gravidanza seguendo una legge dello Stato e senza attaccare i medici che garantiscono quel diritto”.
21/04/2024
da La Notizia