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Regno Unito: al via la deportazione dei migranti in Ruanda. E la chiatta prigione

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Manca solo la firma di re Carlo III, ma dicono sia solo una formalità e non una vergogna. Intanto il governo prepara un centro di detenzione su una grande chiatta che dovrebbe ospitare 500 richiedenti asilo. ‘Bibby Stockholm’ il prossimo centro galleggiante di detenzione per i migranti clandestini, in attesa di espulsione in Ruanda.

 

                                               

La nave Caserma e la Corona

«È arrivata nel porto di Portland, nel Dorset, sulla costa sud inglese, la ‘Bibby Stockholm’, una nave caserma, attrezzata come centro di detenzione per migranti illegali, che dovrebbe ospitare, nei prossimi mesi, almeno 500 richiedenti asilo». Lo scopriamo grazie ad Avvenire che, da giornale dei vescovi, esprime sensibilità politicamente minoritarie e giornalisticamente in via d’estinzione.

Migranti in barca, prigione navale e Ruanda

L’arrivo dell’imbarcazione, il cui uso come prigione per accogliere richiedenti asilo, è stato molto contestato, segue soltanto di poche ore l’approvazione definitiva della controversa legislazione del governo britannico che prevede la deportazione in Ruanda per migranti illegali che attraversano il canale della Manica.

‘Illegal Migration Bill’

L‘Illegal Migration Bill’, questo il nome della legge, pensato, dal governo conservatore britannico già dai tempi di Boris Johnson e attuato dal premier Rishi Sunak, per scoraggiare gli sbarchi dei «piccoli scafi, gestiti da gang di trafficanti attraverso la Manica», loro dicono. Noi sul Mediterraneo abbiamo a che fare con ben altro per numeri e tragedie. Sbarchi clandestini britannici che hanno raggiunto livelli record nel 2022, nonostante le promesse dei ministri conservatori del dopo Brexit sul controllo finalmente autonomo dei confini.

Tra Brexit e immigrati

Lo scorso anno, sono stati 45.755 i migranti arrivati sulle coste inglesi su piccole imbarcazioni, soprattutto dalla Francia. Oltre 12.000 sono già sbarcati quest’anno, più o meno la stessa cifra raggiunta nel 2022. Si tratta di cifre relativamente limitate, se pensiamo che sono stati oltre 600.000 i migranti legali lo scorso anno, ma gli sbarchi rappresentano un grande imbarazzo politico per un governo conservatore che aveva promesso, nella campagna per l’uscita dall’Unione Europea nel 2016, di riprendere il controllo dei confini del Paese.

Ruanda della vergogna

L’iter del provvedimento si è chiuso nella notte, dopo un lungo ping pong, durato settimane, con la Camera dei Lord, che ha cercato, prima, di fermare la legge della vergogna, e poi di emendarla in modo radicale. Ma alla fine i ‘Pari del Regno’ -i Lord di nomina reale-, hanno ceduto e dato l’ok ai Comuni ai quali spetta, in ogni caso, l’ultima parola.

‘Royal Assent’

Poi non resta che il passaggio, ‘solo formale’ -ci dicono-, del ‘Royal Assent’, la controfirma del re Carlo III, che rimane il capo dello Stato, nel Regno Unito, e che, secondo quanto riferito dai media britannici, in privato, avrebbe espresso molte riserve sulla controversa legislazione prima della sua incoronazione. Una brutta firma da mettere –scontato che la firma la metta?- su una pessima legge di cui il Regno dovrà a lungo vergognarsi solo per averla pensata.

Vergogna Ruanda

Il programma, annunciato il 14 aprile 2022 dall’allora premier britannico Boris Johnson, prevede che il Ruanda accolga migliaia di richiedenti asilo in cambio di 120 milioni di sterline, circa 140 milioni di euro, e restrizioni draconiane al diritto di presentare, a posteriori, domanda d’asilo o ne faciliti l’espulsione verso Paesi Terzi. Ad opporsi alla legislazione sono state la Chiesa cattolica d’Inghilterra e Galles, la Chiesa d’Inghilterra e le più importanti ong umanitarie, oltre alle Nazioni Unite, all’opposizione laburista e a una parte dello stesso partito Tory.

Diritti umani calpestati

Secondo tutte queste istituzioni la nuova legge violerebbe i diritti umani di migranti e richiedenti asilo. Fino ad oggi la legge non è mai stata applicata e nessun migrante illegale, giunto nel Regno Unito, è mai stato deportato in Ruanda perché, ogni volta che il governo tentava il trasferimento, un ricorso ai giudici, da parte dei richiedenti asilo, spesso rappresentati da ong, fermava il trasferimento.

I Tribunali britannici

L’ultimo intervento della magistratura risale alla fine di giugno, quando il Tribunale d’appello britannico, interpellato da una decina di richiedenti asilo, ha deciso che l’Illegal Migration Bill’ violava la legislazione. Ma il braccio di ferro tra giudici e governo è destinato a continuare. Proprio la scorsa settimana, l’esecutivo è stato autorizzato a ricorrere alla Corte Suprema contro l’ultima sentenza della Corte d’Appello della fine di giugno.

Tutte le Chiese contro

A protestare contro l’approvazione della legge sono state tutte le chiese cristiane e le più importanti organizzazioni cattoliche e anglicane. «Questa legislazione viola l’insegnamento della Chiesa cattolica in materia di accoglienza, protezione e integrazione dei rifugiati», ha detto il vescovo del settore migrazione Paul McAleenan. Contro la legge la charity della Conferenza episcopale cattolica inglese, il Servizio per i Rifugiati dei Gesuiti di Londra, la Chiesa Metodista, i Quaccheri e il Primate anglicano Justin Welby, leader teologico della ‘Chiesa d’Inghilterra’.

Ruanda e nave prigione

Non meno controversa la ‘nave prigione’ arrivata, in queste ore, trascinata da un rimorchiatore, sulla costa sud inglese, dopo essere partita dal Falmouth, in Cornovaglia. I primi dei 500 richiedenti asilo ad essere ospitati dovrebbero salire a bordo alla fine di luglio anche se alcune organizzazioni umanitarie hanno espresso riserve sulle condizioni nelle quali saranno ospitati.

‘Downing street’ senza pudore

Downing street ha difeso, fino ad oggi, l’uso di chiatte per ospitare migranti, insistendo che è un’alternativa meno costosa rispetto alle ‘camere di hotel’ (in realtà miseri centri di detenzione). «Penso che sia giusto, per i cittadini, che cerchiamo di fare qualcosa per evitare che 6 milioni di sterline di soldi dei contribuenti, quasi 7 milioni di euro, vengano spesi per ospitare richiedenti asilo in hotel», ha dichiarato il portavoce del premier Rishi Sunak ai giornalisti britannici.

Le proteste attorno al Re

Manifestanti, con cartelli ‘No alle prigioni galleggianti’ hanno accolto l’arrivo della ‘Bibby Stockholm’ al porto di Portland. Molto controverso anche il piano di usare un campo di aviazione a Wethersfield, a sud est di Londra per accogliere fino a 1700 migranti (altro che alberghi). Situazione simile nel Lincolnshire, nel nord d’Inghilterra, dove un campo della Raf, nel paesino di Scampton, dovrebbe ospitare richiedenti asilo a cominciare da agosto.

In attesa di un volo per il Ruanda?

20/07/2023

Abbiamo ripreso l'articolo

da Remocontro

di rem